Alla ripresa delle attività politiche e amministrative dopo la pausa estiva, trasmettiamo un intervento del sindaco di Modena Giorgio Pighi.
Sarà perché d’estate certi temi tendono a prevalere o forse perché, rispetto al solito, si ha più tempo per riflettere, nel corso dell’ultimo mese ho avuto netta la sensazione che una parte della città - una parte importante, attiva, critica – si stia perdendo dietro al particolare senza più avere la nozione dell’insieme, della complessità. Come personaggi intenti a guardare un quadro impressionista, ma alla distanza di cinque centimetri: hanno la possibilità di valutare solo un pezzetto, peraltro molto confuso, del dipinto, qualche lampo di colore, ma nessuna figura definita.
E’ un peccato, perché tante energie rischiano di andare sprecate all’inseguimento del risultato immediato costituito dalla visibilità di un giorno, da un passaggio televisivo, dalla foto con didascalia in un sito web. Va bene tutto, ma a cosa serve e soprattutto quanti danni si producono con atteggiamenti come questi? Una sindrome che si va estendendo: il singolo in cerca di affermazione, la minoranza di un partito, lo scontento in buona fede e il critico interessato di professione.
E’ un peccato perché così si perdono in mille rivoli le voci critiche dentro le istituzioni, nei partiti e nei movimenti. Il risultato è che non abbiamo più la coscienza ambientalista trasversale, ma il professionista della pista ciclabile; non abbiamo più chi difende il rispetto delle regole, ma il fautore della sicurezza del cortile sotto casa propria; non abbiamo più il sostenitore del federalismo solidale, ma lo strenuo difensore del proprio interesse personale.
Certo, le realtà complesse vanno scomposte nel quotidiano per poterle governare, ma sempre complesse rimangono, e il particolare ha un senso e uno sbocco solo se si riesce a calarlo nell’insieme. La critica ha un ruolo fondamentale, ma solo se riesce anche a mantenere la visione complessiva della realtà.
I tempi sono difficili, con un Governo che non governa, voglia e paura di elezioni e una serie di altre questioni nazionali e locali che stanno catalizzando l’attenzione della politica e dell’opinione pubblica. Intanto, quasi nell’indifferenza e nel silenzio, succedono le cose davvero importanti: la crisi scaricherà in autunno i suoi effetti peggiori sull’occupazione e quindi sulla capacità delle famiglie italiane di reggere anche questo difficile passaggio; tra un litigio ed un po’ di killeraggio mediatico, non si parla più della manovra finanziaria estiva, già in vigore, che taglierà pesantemente i bilanci di Comuni e Regioni, riducendo quindi la capacità di aiutare le famiglie più in difficoltà, ma anche di attivare investimenti e sviluppo, e quindi di predisporsi all’uscita dalla crisi.
Su questo tema dei tagli noto una sorta di sottovalutazione generale, quasi si trattasse di uno scherzo allarmistico. Ebbene, non lo è. Tutti gli enti locali saranno in grande difficoltà, con il paradosso che i problemi maggiori riguarderanno i Comuni come il nostro: il meno indebitato, il più attento al contrasto dell’evasione, il più impegnato nella spesa per i servizi ai cittadini (non lo diciamo noi, ma le statistiche nazionali). Abbiamo lavorato bene prima, saremo più penalizzati in futuro: è questa la logica delle politiche nazionali.
Perciò confrontiamoci pure sui singoli temi, sui particolari, senza però perdere la consapevolezza che le risposte ai cittadini si danno solo se si è capaci di governare fenomeni e strutture complesse: l’economia, lo stato sociale, l’urbanistica e tutto quanto fa parte del patrimonio della politica, intesa come insieme di regole, convenzioni e relazioni che consentono ad una comunità di reggersi e di svilupparsi.
Ad avversari, amici e compagni non chiedo dunque di fare un passo indietro, ma più di uno in avanti, fino a quando la visione sarà di nuovo in grado di cogliere il quadro completo, magari anche con la cornice e il contesto generale. Noi, insieme ai cittadini che vogliono impegnarsi, stiamo cercando di farlo con “Effetto Modena”, gli stati generali della città, processo di consultazione e di orientamento che tiene conto del giorno per giorno, ma non rinuncia ad una visione della realtà che si spinge verso i prossimi anni.
Lo faremo anche con la discussione sul prossimo bilancio di previsione. Sono occasioni di confronto politico vero, fuori da ripicche e visioni asfittiche. Suona come una sfida? In effetti lo è: una sfida al confronto vero, senza pregiudizi, cercando insieme le soluzioni possibili.
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