Dal 14 giugno, data di costituzione del registro comunale, sono state 19 le dichiarazioni anticipate di volontà presentate e almeno una quarantina di persone hanno richiesto informazioni. Lo ha detto il sindaco di Modena Giorgio Pighi rispondendo oggi in Consiglio comunale a un’interrogazione della consigliera Luigia Santoro del Pdl, che ha definito inutile la delibera di approvazione del registro comunale delle dichiarazioni anticipate di trattamento.
In particolare, la consigliera ha chiesto se la Giunta intende “sospendere l’attuazione della delibera in attesa della normativa nazionale per evitare spese e lavoro inutili” e se è orientata a correggere il regolamento.
“Il registro comunale non è inutile – ha replicato il sindaco – perché il Comune è intervenuto in un vuoto normativo e in una fase in cui non sono certi i tempi per l’approvazione della legge nazionale. Mi auguro comunque che una legge venga approvata perché ora di fronte al verificarsi di particolari situazioni non può che intervenire la magistratura”. Pighi ha ricordato che l’obiettivo del registro “è accertare la volontà dei cittadini, che viene resa in condizioni di salvaguardia e di tutela. La delibera comunale – ha aggiunto – risponde a un’esigenza del territorio e rientra nelle funzioni dei Comuni”.
Santoro ha replicato sottolineando che è “doveroso offrire servizi, ma in questo caso si tratta di pressione politica verso il Governo”. Per la consigliera del Pdl, inoltre, i due anni di validità delle dichiarazioni previsti dal registro comunale “sono troppo brevi” mentre, al contrario, “il disegno di legge prevede una validità di 5 anni, un tempo utile per valutare “le nuove scoperte scientifiche per la terapia”.
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