Un lungo dibattito ha fatto seguito alla presentazione in Consiglio comunale del progetto “Effetto Modena”, il percorso di coinvolgimento della città sui temi del welfare, dell’economia, della coesione sociale e dell’urbanistica, illustrato lunedì in Aula dal sindaco Giorgio Pighi.
Opinioni prevalentemente critiche sono emerse dalle fila dell’opposizione, a cominciare dagli interventi dei consiglieri del Pdl. “Rimane un grande punto interrogativo sui temi di questa discussione”, ha affermato Michele Barcaiuolo, dicendosi “perplesso” da un percorso “che denuncia una crisi di identità politica e sembra voler recuperare un contatto con il territorio che si è andato progressivamente perdendo su temi come via Cannizzaro, il piano sosta, l’ex Amcm e molti altri”. Secondo Barcaiuolo è inoltre mancato il coinvolgimento della minoranza. Adolfo Morandi ha osservato che il percorso “sembra un tentativo di avvicinare la gente e cercare di mostrare il volto del buon amministratore che ascolta le richieste dei cittadini. Si vuole raccogliere di tutto - ha aggiunto - e si arriverà a risultati che, dovendo accontentare tutti, non accontenteranno nessuno”. Gian Carlo Pellacani ha espresso alcune perplessità, dichiarando che il progetto “lascia ampi spazi al contributo delle opposizioni. Mi chiedo con quale ruolo e con quali strumenti – si è chiesto - il Consiglio comunale potrà partecipare e se si riuscirà a valorizzare la Commissione speciale crisi che finora ha dato un valido contributo”.
Eugenia Rossi, Idv, si è detta “delusa perché in queste consultazioni mancano pezzi importanti di città e ci sono elementi non necessari. Il pericolo – ha aggiunto - è di essere autoreferenziali e perdere un’occasione; mancano, inoltre, temi chiave come l’ambiente e la rifondazione etica della politica”.
Per Vittorio Ballestrazzi, Modena a 5 stelle, “le sedi di confronto ci sarebbero già: Circoscrizioni, consulte, un progetto di bilancio partecipativo che non ha portato alcun risultato concreto. In modo del tutto arbitrario – ha detto - ci sono progetti che vanno avanti a tutti i costi e altri, come il campo Cesana alla Sacca, in cui inaspettatamente si è ceduto alle richieste emerse in un’assemblea cittadina”.
Sergio Celloni, Mpa, ha posto l’accento su “una politica del fare. È importante – ha affermato - essere propositivi e agire, oltre che discutere”. Il consigliere ha inoltre annunciato la presentazione del proprio progetto “Cantiere Modena”, per contrastare “l’immobilismo che ha bloccato in questi anni lo sviluppo imprenditoriale della città”.
Per la Lega nord, Stefano Barberini ha parlato di “una scatola vuota, mentre la città ha bisogno di concretezza. Questa maggioranza – ha aggiunto – potrebbe fare il bello e il cattivo tempo, ma non ha le idee abbastanza chiare sui temi locali che stanno a cuore ai cittadini”. Secondo Sandro Bellei “il rischio è che la montagna partorisca un topolino. Il progetto – ha osservato – arriva in grave ritardo sulle necessità della città. Con queste premesse si rischia inoltre di consultare solo coloro di cui già si conosce il parere”. E per Mauro Manfredini “la maggior parte dei progetti che stravolgeranno l’aspetto della nostra città sono già operativi, e non si capisce perché i cittadini vengano consultati soltanto adesso”.
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