“La legge regionale sulla partecipazione è un’opportunità per migliorare la qualità democratica, ma mancano ancora alcuni regolamenti attuativi. Il Comune di Modena, intanto, si è attivato sviluppando un progetto per valorizzare la partecipazione autonoma dei singoli cittadini e il ruolo di interfaccia tra territorio e istituzioni delle Circoscrizioni. Sono già 12 le proposte dal basso”. Lo ha detto Alvaro Colombo, assessore comunale alla Partecipazione, rispondendo ieri in Consiglio comunale all’interrogazione, trasformata in interpellanza, del consigliere di Sinistra per Modena Federico Ricci.
I quesiti riguardavano le norme per la definizione, il riordino e la promozione delle procedure di consultazione e partecipazione dei cittadini alla elaborazione delle politiche regionali e locali. In particolare, Ricci ha chiesto al Comune come intende dare applicazione alla legge regionale “anche rendendosi disponibile ad essere da subito soggetto attivo di sperimentazione”, tenuto conto “dei requisiti tecnici indispensabili dei progetti oggetto di sostegno regionale, attraverso contributi dedicati”.
L’assessore ha spiegato che il progetto di democrazia partecipativa adottato dal Comune su rivolge in particolare a giovani e migranti, che finora hanno preso parte in misura minore ad esperienze come questa. Il progetto si sviluppa in più fasi: la prima, realizzata in aprile, è stata quella della formazione dei facilitatori, che hanno il compito di attivare e valorizzare le esperienze che nascono sul territorio, mettere a confronto i soggetti proponenti con altri portatori di interessi e hanno lo scopo di individuare alcune proposte che rispondano a esigenze di inclusione sociale, contrasto alla marginalità e alle conflittualità interculturali e intergenerazionali. “Le dodici proposte già pervenute saranno esaminate con l’aiuto dei facilitatori nelle commissioni circoscrizionali e saranno valutate per ammissibilità, capacità di dare risposte positive e costi economici”, ha proseguito Colombo. “Prevediamo che il progetto si concluda in ottobre – ha aggiunto – quando le proposte più rispondenti alle esigenze del territorio saranno raccolte dalle Circoscrizioni e verranno elaborate per essere esaminate in Consiglio comunale. I progetti saranno costruiti in modo da poter fare richiesta di finanziamento in Regione”.
Vittorio Ballestrazzi, Modena 5 stelle, ha sottolineato l’importanza dell’integrazione tra le forme partecipative previste dalla legge regionale con gli istituti del regolamento comunale, tema sul quale ha presentato un’interrogazione che verrà discussa nella commissione competente. “Assieme agli altri consiglieri di opposizione abbiamo chiesto più volte l’istruttoria pubblica e la consultazione popolare, istituti già previsti dal regolamento comunale su cui non ho mai visto il Comune investire”, ha detto. “Il percorso che state intraprendendo riguarda progetti che dovrebbero nascere dai cittadini, cosa difficile. Più facile sarebbe permettere loro di intervenire con gli istituti di partecipazione su progetti che già avete in campo”.
Federico Ricci, nella replica, ha sottolineato l’importanza dei facilitatori per la partecipazione dei cittadini. “Anche se la legge regionale non obbliga il Comune a recepire i contenuti della proposta – ha aggiunto – ritengo che questa forma di partecipazione riduca quella sensazione di impotenza e frustrazione che spesso allontana il cittadino dalle istituzioni”.
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