13/07/2010

MANOVRA, IL CONSIGLIO SI DIVIDE SUL GIUDIZIO

La maggioranza: "Operazione trasparente". L'opposizione: "Scarsa lungimiranza"

Sulla variazione del bilancio di previsione del Comune, approvata ieri, le forze politiche in Consiglio comunale si sono misurate in un lungo dibattito. Per la maggioranza, la manovra è normale e dimostra la trasparenza dell’operato dell’Amministrazione, mentre per le minoranze è il risultato di una politica di sprechi che denota mancanza di lungimiranza.
Aprendo la discussione, Davide Torrini (Udc) ha affermato che “se occorre un’ulteriore manovra sulla spesa, è inutile aspettare settembre spalmandola solo su tre mesi, occorre invece farla subito”. Inoltre il consigliere, criticando i dividendi in più di Hera perché “guadagni fatti sulle spalle degli utenti”, ha invece chiesto di risparmiare sui fornitori. Per il Pdl, Olga Vecchi ha invitato a “imparare da Tremonti” e a tagliare con giudizio tutto quanto è folklore, i progetti fumosi e i costi di gestione della macchina comunale. “In caso contrario – ha concluso - si arriverà a tagliare i servizi principali di welfare, rivolti ad anziani e fasce deboli”. Adolfo Morandi ha anche indicato “nell’eliminazione degli affitti passivi, nella riduzione dei dirigenti comunali e delle spese per il personale” le vie da tempo indicate per ridurre i costi e ha espresso il dubbio che “Effetto Modena sia solo un percorso per aumentare le tasse con una tassa di scopo presentata alla città come irrinunciabile per mantenere gli attuali servizi”. Michele Barcaiuolo, premettendo di ritenere “la manovra illegittima, poiché in disaccordo con un ordine del giorno già approvato dal Consiglio comunale”, ha denunciato i mancati introiti derivati dai parcheggi gestiti da una società privata e altre possibili risorse da cui attingere. “A questa Amministrazione – ha concluso - mancano le soluzioni che nemmeno si intravedono negli stati generali”. Andrea Leoni, parlando tra l’altro di “schiavitù nei confronti della multiutility Hera”, ha ricordato che “se fosse passato l’emendamento per tagliare 1,5 milioni di euro per convegni, feste e forum sul multiculturalismo, oggi avremmo probabilmente evitato la manovra”.
Sandro Bellei (Lega nord) è intervenuto con una considerazione: “Dovremmo essere scontenti se i modenesi sono diventati più rispettosi del Codice della strada e si sono ridotte le sanzioni? Assolutamente no; è inutile tirare in ballo la riorganizzazione del corpo dei vigili”. Eugenia Rossi (Idv), denunciando la mancanza di un fondo per le imprese, ha criticato “le spese per consulenze, la distribuzione a pioggia di contributi alle associazioni e gli aumenti delle tariffe Hera” per chiedere, infine, all’Amministrazione “un’inversione di rotta”.
A parere di Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) “Hera e Fondazione cassa di risparmio sono i benefattori del Comune, che pur avrebbe spazi per fare economia di spesa, come la possibilità di compensare i dipendenti coinvolti in progetti per tagliare le consulenze. Inoltre, cittadini e imprese potrebbero risparmiare fino al 10 per cento sui rifiuti con la raccolta porta a porta”.
Per il Pd, Giuliana Urbelli ha spiegato che “la variazione non è obbligatoria, si tratta di un assestamento che riduce per tempo il disavanzo e potrebbe diminuire la portata di una successiva manovra; molto dipende dalla finanziaria e da quanto faranno le Regioni”. Parlando a nome del gruppo, ha anche criticato la politica fiscale del Governo e confermato la disponibilità a lavorare su Hera e sulla riduzione delle consulenze. Stefano Prampolini ha aggiunto: “E’ normale che nell’ambito di un esercizio si verifichino aggiustamenti, tanto più se in misura ridotta e senza intaccare le tasche dei cittadini. Il problema vero è: fino a quando si potrà evitare di tagliare i servizi se saranno confermati i tagli ai trasferimenti statali?”. Gian Domenico Glorioso ha spiegato che “la struttura della spesa comunale è estremamente rigida, poiché incidono costi come le sostituzioni degli insegnanti e le pulizie” e ha ricordato che “quest’estate per andare in vacanza pagheremo molto più per l’aumento delle tariffe autostradali di quanto in un anno per la Tia”. Paolo Trande, parlando di una manovra fisiologica “che è al tempo stesso prova di trasparenza verso la città e segnale ai centri di spesa dell’Amministrazione”, ha sottolineato il rapporto “patologico” tra Stato e enti locali a causa dei mancati trasferimenti e per gli effetti della legge sul federalismo. Enrico Artioli ha infine insistito “sull’alto livello di welfare raggiunto a Modena e sulla necessità di individuare un nuovo modello basato su forte sussidiarietà e coinvolgimento della società modenese”.
In conclusione, l’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti ha ricordato che il Comune di Modena è uno dei meno indebitati d’Italia, per rispondere a tutti i bisogni partecipa a bandi e progetti, ma la situazione attuale impone delle scelte. Maletti ha inoltre spiegato che il 90 per cento delle spese sostenute dai fornitori del Comune riguardano il personale e che “a livello regionale gli stranieri garantiscono il 20 per cento del gettito Ici e una percentuale delle pensioni dei modenesi vengono pagate con i loro stipendi”.
 

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