09/07/2010

"INTITOLATE UNA VIA A SANDRI, VITTIMA DELLA MAFIA"

Un gruppo di giovani di Animatamente e Caritas diocesana chiede di intitolare una strada di Modena al ragazzo di Niscemi ucciso dalla lupara bianca nel 1995

Vorrebbero che la fiaccolata contro tutte le mafie, che da due anni organizzano a Modena assieme all’assessorato alle Politiche giovanili e alla Circoscrizione 3 nella Giornata della memoria e dell’impegno, potesse percorrere anche “via Pierantonio Sandri”. Hanno, quindi, organizzato una raccolta di firme per sottoporre alla Commissione toponomastica del Comune la proposta di intitolare una strada di Modena al diciannovenne di Niscemi, vittima innocente della lupara bianca. Sono i ragazzi di Animatamente e della Caritas diocesana che, come altri giovani modenesi, partecipano da alcuni anni ai progetti di Libera nelle terre del sud Italia confiscate alla mafia e che domenica partiranno alla volta della Sicilia. La loro proposta è condivisa dall’assessore alle Politiche giovanili Fabio Poggi che ieri li ha incontrati in Municipio, assieme al sindaco Pighi. “Questi ragazzi stanno costruendo un ponte di legalità tra il nord e il sud, tra Modena e Niscemi – spiega l’assessore - sarebbe significativo che questo ponte portasse il nome di un giovane vittima di mafia".
Pirantonio Sandri aveva 19 anni quando, nel 1995, è stato ucciso e fatto sparire, probabilmente perché testimone involontario dei reati commessi da ragazzi suoi vicini di casa. La madre, Ninetta Burgio, che i giovani modenesi hanno conosciuto a Niscemi durante il campo di animazione dei parchi della scorsa estate, per 14 anni ha girato l’Italia chiedendo la verità sulla scomparsa del figlio, “un giovane onesto educato ai valori della solidarietà, dell’accoglienza e della legalità”, come lei stessa disse a Modena lo scorso 21 marzo, ospite nella Giornata dell’impegno. Un intervento che la donna concluse così: “Sono certa che questa città saprà custodire i suoi giovani e alzare la testa, lottare sempre contro tutte le ingiustizie e le mafie”. La verità sulla scomparsa di Sandri ha iniziato a emergere lo scorso anno attraverso la confessione di un detenuto, che ha consentito di recuperare il cadavere del giovane nelle campagne di Niscemi.
 

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