“I Centri territoriali permanenti della provincia di Modena rappresentano una realtà scolastica vitale che svolge un ruolo unico e insostituibile. Il Comune ha chiesto all’Ufficio scolastico regionale che siano ripristinati i posti degli insegnanti tagliati, in virtù dell’interesse della comunità cittadina, degli studenti, degli adulti di nazionalità straniera e in rispetto delle indicazioni fornite dallo stesso Ministero”. L’ha detto l’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzé rispondendo oggi pomeriggio, lunedì 5 luglio, all’interrogazione del Pd, presentata da Giulia Morini, che chiedeva chiarimenti sulle conseguenze del taglio di sei insegnanti al Ctp e l’intervento della Giunta per il loro reintegro. In particolare, per la consigliera Morini, “dietro ai tagli c’è un chiaro disegno politico: fare in modo che chi è più indietro non abbia gli strumenti per recuperare. Questa scelta produrrà conseguenze nefaste sui percorsi di formazione e integrazione”.
Querzé ha presentato alcuni dati dell’attività dei Ctp: cinque mila studenti stranieri frequentano i corsi d’italiano nei sette centri del territorio modenese; nel corso degli ultimi 5 anni sono stati conseguiti oltre mille certificati linguistici (400 solo nel 2010); 500 studenti minorenni si sono iscritti ai corsi per il conseguimento della licenza media; 400 studenti stranieri delle scuole superiori frequentano i corsi d’italiano. I Ctp attivano annualmente corsi di lingua inglese e informatica per cittadini italiani e stranieri, e collaborano con i centri di formazione professionale per l’inserimento dei minori in obbligo formativo. Il Centro di Modena, inoltre, collabora con l’Accademia militare per la realizzazione di corsi mirati di lingua italiana e, nella scuola carceraria, contribuisce a migliorare le competenze linguistiche di base dei detenuti. Le funzioni del Ctp sono la diffusione della lingua e della cultura italiana, lo scambio fra tradizioni di diversi Paesi, la prevenzione e la gestione del disagio, la prevenzione e il contenimento dell’insuccesso scolastico dei minori stranieri dai 15 ai 19 anni.
“L’Ufficio scolastico provinciale di Modena ha ridotto di 9 unità su 21 i docenti dei Ctp provinciali togliendo, solo in città, 6 insegnanti su 11 e rendendo impossibile lo svolgimento delle attività di base, con conseguente incremento dell’insicurezza e con grave danno ai processi d’integrazione scolastica e sociale”, ha proseguito Querzé. “I tagli, che per Modena rappresentano quasi il 60% del totale degli insegnanti, non sono sostenibili, così come non sono comprensibili i criteri che ne stanno alla base”. Per Querzé “occorre ripristinare i posti tagliati sia per ragioni culturali e politiche che per ragioni normative chiaramente definite dalla circolare del ministero Istruzione, università e ricerca, relativa agli organici 2010-2011”. Per il prossimo anno scolastico, infatti, “la circolare conferma il numero d’insegnanti dei Ctp del 2009-2010, ma in provincia di Modena è stata inspiegabilmente disattesa”, ha spiegato.
Eugenia Rossi, Idv, ha definito la situazione “allarmante” e si è unita all’appello dell’assessore: “Viene meno il diritto fondamentale all’istruzione, ci troviamo di fronte a bolle giuridiche. Chiedo che le Regioni provvedano a sanare questo buco vergognoso”, ha detto. Per Sergio Celloni, Mpa, il numero degli stranieri che richiedono di effettuare gli esami di licenza elementare e media è diminuito: “Non c’è più la stessa esigenza di questo tipo di professori” e questo “non è un provvedimento che mira a ostacolare il percorso di integrazione; sono semplicemente venuti meno certi bisogni”. Gian Carlo Pellacani, Pdl, ha commentato: “Forse le richieste stanno sovrastando quelle che sono le vere esigenze. Il calcolo per il personale è stato fatto in base a quante richieste sono arrivate per sostenere l’esame di terza media; sono inoltre state tagliate materie ritenute inutili”. Per Vittorio Ballestrazzi, Modena 5 stelle, i Centri territoriali permanenti sono “strutture molto utili”. Chi si rivolge a questi Centri “lo fa perché in età adulta riscontra un problema e cerca di entrare nella società se non dalla porta principale, almeno da quella di servizio. Appoggio la richiesta – ha aggiunto – perché si tratta di un importante strumento per agevolare il processo d’integrazione”.
William Garagnani, Pd, ha precisato che “i Ctp non sono scuole di serie B per gli stranieri ma strutture nate come grande esperimento di cultura popolare, per un primo tempo al servizio di operai e di coloro che per ragioni di lavoro non potevano conseguire la terza media”. Cinzia Cornia, Pd, ha ricordato che nell’anno scolastico in corso sono oltre 2 mila gli studenti del Ctp di Modena “e stanno aumentando. Si tratta di dati forniti dal direttore dell’Ufficio scolastico provinciale”, ha precisato.
L’assessore Querzé, nella replica, ha concluso affermando che “non si è registrato alcun calo degli iscritti: l’unica flessione è stata quella delle scuole elementari e la ragione è l’abolizione dell’esame di quinta elementare”.
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