Il termovalorizzatore spento non fa registrare miglioramenti significativi nella qualità dell'aria a Modena. A febbraio, infatti, si è bloccata l'attività per una manutenzione straordinaria e non sono stati evidenziati cambiamenti sostanziali nelle concentrazioni dei principali inquinanti. E’ questo il risultato delle rilevazioni di Arpa discusse in occasione dell'incontro periodico dell'Osservatorio sul termovalorizzatore, svoltosi martedì 8 giugno, a cui hanno partecipato, oltre ai componenti designati e al presidente Pietro Bertolasi, anche Simona Arletti, assessore all’Ambiente del Comune di Modena, Antonio Carpentieri, presidente della Circoscrizione 2, ed Emilio Salemme, presidente della Consulta dell'Ambiente.
“Durante l'incontro Arpa ha presentato i dati di monitoraggio rilevati dalle centraline prossime alla struttura di via Cavazza”, spiega Arletti. “L’analisi per i principali inquinanti, PM10 e NO2, ha evidenziato come dal 3 al 26 febbraio 2010 la differenza con le concentrazioni misurate dalle centraline collocate in ambito urbano tra novembre 2009 e gennaio 2010 sia pressoché la stessa. Questo dato, pur parziale, è una conferma della limitata influenza delle emissioni del termovalorizzatore sui principali inquinanti presenti in atmosfera, a livello del suolo”.
Il report ha evidenziato, inoltre, un calo dal 3,4% del 2006 allo 0,2% del 2009 nel territorio provinciale della percentuale di raccolta differenziata non recuperabile, destinata allo smaltimento in discarica o al termovalorizzatore. “A dimostrazione della maggiore sensibilità dei cittadini verso l'ambiente”, ha commentato Pietro Bertolasi, presidente dell'Osservatorio. “L’analisi dei dati inerenti la raccolta differenziata, presentata da Sandro Boarini di Hera – ha proseguito – rileva inoltre un incremento sul territorio comunale negli ultimi anni tale da avvicinarla al 50%”. I dati sulle emissioni del termovalorizzatore sono aggiornati quotidianamente e consultabili in internet (www.gruppohera.it).
Azioni sul documento