04/05/2010

SULLA SICUREZZA UN DIBATTITO DURATO QUATTRO ORE

Il Consiglio comunale si è confrontato sul Piano presentato dall'assessore Marino

E’ durato oltre quattro ore il dibattito che nella giornata di ieri, lunedì 3 maggio, ha portato all’approvazione delle linee di indirizzo del Piano per la sicurezza presentato dall’assessore alla Qualità urbana Antonino Marino. La delibera ha ricevuto l’ok di Pd, Sinistra per Modena e Idv, il voto contrario del Pdl e l’astensione di Modena a 5 stelle.
Netta la posizione del gruppo consiliare della Lega nord, che a fine dibattito è uscito dall’aula prima del voto. Nicola Rossi ha criticato aspramente l’impostazione “filosofica” del documento, “in cui si insiste sulla percezione della sicurezza anziché riconoscere il problema”. Per Sandro Bellei “Modena è diventata una città dove la criminalità è diffusa. Bisogna prenderne atto e smetterla di tenere la testa sotto la sabbia come ha fatto la Giunta in questi anni”. Stefano Barberini ha dichiarato di essere “annoiato” per come il tema viene trattato: “Diteci cosa sta facendo il Comune per la città invece che elencare ad ogni momento quello che ritenete non stia facendo il Governo” ha detto. Per Mauro Manfredini quello presentato dall’assessore Marino “non è un piano, è vuoto di contenuti concreti, non ci sono le soluzioni per una vera riorganizzazione. E’ ora che ognuno faccia la propria parte, noi la nostra l’abbiamo già fatta”. Andrea Galli ha accusato il Comune di aver “fatto cadere nel dimenticatoio il tema della sicurezza. E’ evidente che il vostro documento di oggi è fatto bene – ha detto – il problema è che vi manca la cultura per portare in fondo quello che c’è scritto”. I consiglieri della Lega nord sono inoltre intervenuti a difesa dell’iniziativa sulla sicurezza organizzata dallo stesso partito qualche giorno fa. Per Sergio Celloni di Mpa a Modena “in questi anni abbiamo avuto una politica troppo buonista nei confronti di tutti”. Eugenia Rossi dell’Idv ha commentato: “Il piano scarica responsabilità su altri, in primis sul Governo. E’ giustificabile quando si parla di tagli alle risorse, di legge sulla clandestinità o di riciclaggio, lo è meno quando si parla di degrado urbano, frutto di una politica urbanistica non abbastanza attenta”. Per Gian Carlo Pellacani del Pdl “questo è il momento di confrontarsi sulle idee e di mettere da parte le polemiche. Ci prendiamo la responsabilità di fare proposte: va garantita ai cittadini la vivibilità del loro quartiere in qualsiasi ora del giorno o della notte”. La compagna di partito Olga Vecchi ha aggiunto: “Buona parte della sinistra vive con il paraocchi da anni e considera i cittadini spaventati come psicolabili, mentre è un dato concreto che Modena crolla per sicurezza al 95esimo posto”. Per il capogruppo Adolfo Morandi “il Piano del Comune è una sorta di delega in bianco chiesta dall’assessore Marino, ripropone molte cose che c’erano già e che non hanno portato ai risultati sperati, vedremo se avrà effetti sul territorio”. Vittorio Ballestrazzi di Modena a 5 stelle ha sottolineato l’importanza di ripristinare il servizio del vigile di quartiere e ha apprezzato l’iniziativa organizzata il 24 aprile dalla Lega nord.
Il gruppo Pd si è espresso a favore del Piano. “Bisogna dire ai cittadini cosa può fare il Comune – ha affermato Ingrid Caporioni – le Amministrazioni non possono continuare a supplire alle carenze del Governo”. Per Giulia Morini “il Piano prevede un mix di competenze e azioni che comprendono i servizi sociali, la qualità urbana, le iniziative culturali, la mobilitazione delle persone”. Paolo Trande ha definito “ideologica” e “securitaria” l’impostazione della Lega nord. “Le loro proposte riguardano una città con vigili e telecamere in ogni angolo – ha detto – ma non parlano assolutamente ad esempio di certezza della pena”. Stefano Bonaccini ha commentato: “A Modena il Comune ha provveduto all’ampliamento degli orari, alla maggiore presenza dei vigili, all’assunzione ogni anno di nuovi agenti”, mentre Maurizio Dori ha sottolineato che “la politica locale passa attraverso la politica nazionale, non si può pensare che non abbiano nulla a che fare tra loro”. Per Salvatore Cotrino “la Lega nord, che si arroga il diritto esclusivo di parlare di sicurezza, lucra sulla politica parlando alla pancia della gente con frasario di leggenda metropolitana”. Stefano Rimini ha citato la Cei (Conferenza episcopale italiana): “La vera sicurezza nasce dall’integrazione. Se non si finisce di trattare il tema di stranieri con demagogia e populismo ci scoppierà una bomba sociale sotto i piedi". Federico Ricci di Sinistra per Modena ha presentato alcune proposte da affiancare ai contenuti del Patto, tra cui la formazione di equipe itineranti (Polizia municipale insieme a persone con competenze di tipo formativo, antropologico, sociologico e psicologico).
Nel dibattito è intervenuto anche il sindaco di Modena Giorgio Pighi: “Qualcosa sta cambiando nel paese: nella maggioranza ho sentito un dibattito maturo, nella minoranza un atteggiamento molto combattuto che valorizza gli interventi del volontariato e del sociale. Ho invece trovato la Lega nord completamente isolata nei suoi slogan vecchi e offensivi”.
 

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