11/05/2010

DISABILI E LAVORO, NUOVO APPALTO PER IL TRASPORTO

Il Consiglio dà l'ok alla delibera con i voti di Pd e Modena 5 stelle. Contrario il Pdl: Troppi paletti. Francesca Maletti: Garanzie necessarie per reggere il servizio

Il Comune indirà una gara d’appalto per affidare il servizio di trasporto con accompagnamento di persone disabili per i prossimi tre anni. La base d’asta per l’aggiudicazione del servizio è di 525mila euro al netto dell’Iva, vale a dire 175mila euro all’anno. Lo ha stabilito il Consiglio comunale approvando la delibera presentata dall’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti. Hanno votato a favore Pd e Modena 5 stelle, contrario il Pdl, astenuta la Lega nord.
“Il servizio di trasporto disabili, coordinato e gestito dall’unità operativa Area handicap all’interno del Servizio socio educativo, riguarda circa 150 persone ed è gestito in diverse forme e da diversi enti. L’appalto riguarda il trasporto da casa al posto di lavoro o alle attività del tempo libero di persone adulte che non possono utilizzare i trasporti pubblici. Le persone trasportate nell’anno in corso e in quello precedente sono state 40, di cui 21 in carrozzina, ma l’appalto prevede la possibilità di espandere il servizio di oltre il 20 per cento e ulteriori viaggi anche fuori dal territorio del comune di Modena”. Lo ha spiegato l’assessore Maletti illustrando anche le modalità con cui si svolgerà il bando, secondo i criteri della procedura negoziata, una gara ufficiosa su lettera di invito ad almeno cinque ditte, a cui possono però partecipare tutte le imprese che ne abbiano i requisiti a livello europeo. Il bando sarà pubblicato sul sito del Comune (www.comune.modena.it). A vincere l’appalto sarà la ditta che presenterà l’offerta economicamente più vantaggiosa in base alla qualità del servizio: saranno attribuiti 70 punti alla qualità e 30 al prezzo. L’impresa vincitrice dovrà garantire il trasporto dalle 7 alle 19, un servizio di centralino telefonico e la gestione dei mezzi attrezzati. Un discorso a parte merita il controllo della qualità del servizio: dopo il primo anno di attività il Comune potrà risolvere il contratto sulla base della verifica dell’andamento del servizio, mentre ulteriori verifiche saranno effettuate da un Comitato di valutazione di cui fanno parte anche le associazioni degli utenti.
“Queste delibere sembrano fatte con lo stampino – ha affermato Adolfo Morandi (Pdl) aprendo la discussione - definiscono dei paletti che consentono la partecipazione di una o al massimo due ditte, e per lo più si tratta della cooperativa che già gestisce il servizio. Se è vero che in questo modo si salvaguarda la continuità, è altrettanto vero che in tal modo si snatura il bando di gara e si annullano i vantaggi economici derivanti dalla competizione. Non possiamo quindi che essere contrari alla delibera”. Pier Luigi Taddei (Lega nord) pur ritenendo “tali proposte di deliberazioni giuste e importanti” ha annunciato, “a malincuore”, l’astensione dal voto del suo partito. Oltre ad essere d’accordo con il consigliere Pdl, ha spiegato un altro motivo di contrarietà: “Avevamo chiesto di essere presenti, come osservatori, all’apertura delle buste, ma siamo stati rimandati al Codice degli appalti che escluderebbe, secondo l’assessore, la presenza di chiunque. I giuristi da noi consultati ci hanno detto il contrario, quindi insisteremo per poter essere presenti alle Commissioni giudicatrici”.
Giancarlo Campioli (Pd) ha sottolineato l’importanza della “massima partecipazione, ma nel rispetto dei requisiti” e ha sottolineato come i “paletti” fissati nella delibera “non sono diversi da quelli comunemente adottati e previsti dal Codice di appalti; né tantomeno sono discriminatori ma volti a verificare che le imprese abbiano una certa esperienza”. Campioli, rispondendo al consigliere Taddei, ha confermato che “le Commissioni di valutazione tecnica non sono pubbliche” e ha invece sottolineato l’aspetto che ritiene dovrebbe esse alla base della valutazione tecnica: “Il numero dei mezzi adibiti al servizio e dei mezzi di scorta, così come la loro manutenzione”. Anche per Stefano Rimini (Pd) “il dibattito sarebbe stato più utile se si fosse concentrato sugli aspetti tecnici; mentre, per quanto riguarda i requisiti, avere un patrimonio netto di 150 mila euro e un fatturato pari ad almeno 150 mila euro sono garanzie economiche necessarie per reggere l’onere di un appalto di questo tipo”.
In conclusione, l’assessore Francesca Maletti ha precisato che i costi del servizio sono soprattutto determinati “dal personale che deve essere formato e qualificato e dai mezzi che devono essere sicuri, affidabili e, all’occorrenza, sostituiti in fretta. Nel 2009 il Comune di Modena ha seguito 519 persone con disabilità anche gravi e gravissime – ha spiegato l’assessore - vorremo che queste persone potessero avere una vita quanto più normale, il trasporto è la condizione prioritaria per consentire ad un disabile di accedere al lavoro. Non possiamo permetterci di appaltare il servizio ad una ditta che fallisca dopo tre mesi: queste sono le considerazioni che ci hanno portato a fissare certi criteri per accedere al bando di gara”.
 

Azioni sul documento