“Il Piano strutturale del Comune di Modena, risalente al 1989 e aggiornato nel 2003, prevede la realizzazione di 24mila alloggi in più rispetto alla quota originaria. Il Comune non è andato oltre quei numeri, anzi di quei 24mila alloggi, 7mila 500 sono ancora da individuare”, significa che non sono in corso di realizzazione né sono stati programmati. Così l’assessore alla Programmazione e gestione territoriale Daniele Sitta ha risposto all’interrogazione presentata da Giancarlo Pellacani (Pdl) sul numero di nuovi appartamenti in via di realizzazione. L’assessore ha anche precisato che “le proposte di Modena Futura non si sono mai tradotte in piani, che altrimenti sarebbero arrivati al vaglio del Consiglio”. Dal 1998 al 2008 sono stati costruiti 5mila 200 alloggi, ma gli abitanti sono aumentati di 6 mila 328 unità, le famiglie di 8 mila 345 nuclei, mentre il numero dei componenti si è abbassato del 17%. Infine, sono 14mila le persone che se ne sono andate da Modena verso i Comuni limitrofi della Provincia o verso Rubiera. “E’ quindi un luogo comune – ha affermato Sitta - dire che in città si costruiscono più alloggi di quanti non ne occorrano; avremmo dovuto costruire circa 10mila alloggi in più, anche se di dimensioni mediamente un po’ più ridotte rispetto al passato”.
L’interrogazione è stata trasformata in interpellanza e Stefano Barberini (Lega nord), nel suo intervento, ha sottolineato la preoccupazione suscitata dal dato relativo a chi lascia Modena: “Penso si tratti soprattutto di giovani – ha detto - e credo che sia dovuto anche al fatto che gli ultimi alloggi realizzati non sono costruiti pensando a loro”. Nicola Rossi (Lega nord) ha chiesto all’assessore “come giudica l’inflessione di richiesta che oggi registra il mercato immobiliare” e ha appoggiato la proposta di Barberini “che il Comune possa aiutare le giovani coppie all’acquisto della casa attraverso una fideiussione”. Sandro Bellei (Lega nord) ha osservato un gran numero di cartelli “affittasi” (“mai così alto come in questo momento”) e, a suo giudizio, ciò “significa che ci sono tanti appartamenti vuoti”.
Eugenia Rossi (Idv) ha insistito sul valore degli alloggi Peep come “unica risposta vera all’esigenza di molti”, ha sollecitato l’Amministrazione “ad individuare nuove aree per costruire comparti Peep ma anche a pensare ad accessi alla casa diversi da quelli fin qui noti, visto che la crisi economica rende sempre più difficoltoso l’acquisto della casa”.
Sul tema degli alloggi Peep ha insistito Maurizio Dori (Pd): “Il nostro è uno dei pochi Comuni che pensa ai giovani costruendo alloggi che riescono a contenere i prezzi a 1600 euro al metro quadrato, contro i 3 mila 300 del libero mercato”, ha affermato. E ha aggiunto: “Il problema vero è che le banche non concedono mutui agevolati senza un posto di lavoro fisso e le vittime principali di questo sistema sono i giovani. E’ il Governo centrale che a questo punto deve intervenire”.
In sede di replica, il consigliere Pellacani ha invitato l’Amministrazione a “programmare su un territorio più allargato, a costruire case popolari che siano veramente tali nei prezzi, ma anche ad incentivare la costituzione di cooperative di cittadini che in tal modo potrebbero costruirsi la casa abbattendo i costi, anziché ricorrere esclusivamente al più oneroso chiavi in mano”.
L’assessore ha assicurato che terrà conto delle considerazioni dei consiglieri “perché il tema è fondamentale per il futuro dei nostri ragazzi: la casa non è un lusso, ma un diritto sociale primario”. Sitta ha infine ricordato che “Modena è l’unico capoluogo che utilizza ampiamente le politiche per i Peep” e che “una quota degli alloggi realizzati nei comparti Peep è destinata all’affitto agevolato; pur in una situazione di crisi del mercato immobiliare, le richieste di alloggi non subiscono inflessioni, anzi”. E ha concluso: “Doppiamo riuscire a realizzare politiche che consentano ai nostri cittadini di scegliere tra libero mercato ed edilizia agevolata e acquisire altre aree per realizzare alloggi Peep”.
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