“Non è vero che limitandosi a cancellare i segni del degrado cali la paura e, addirittura, calino i delitti. É importante prevenire i vandalismi, ma non basta rimuovere gli effetti senza intervenire sui fattori che li scatenano e sulle disfunzioni da cui traggono origine”.
Lo ha detto questa mattina il sindaco di Modena Giorgio Pighi intervenendo nell’aula magna del Policlinico al convegno “Voci dalla paura”, organizzato dall’Università degli studi di Modena e Reggio Emilia e dall’assessorato all’Istruzione del Comune.
“Nei rapporti con i cittadini – ha spiegato il sindaco nella sua relazione dal titolo “La paura: uno strumento politico attuale” - uno degli approcci che lascia trasparire l’eventualità di lasciare le cose come sono è proprio la riposta di tipo consolatorio (ad esempio: altre città hanno fenomeni più gravi da affrontare) o peggio ancora quella di tipo didascalico (ad esempio: non uscire di casa in certi orari, ma in certi altri). È profondamente errata la risposta che invita i cittadini ad abituarsi al fenomeno, specialmente se espressa con atteggiamenti scostanti o attraverso un contatto diretto frettoloso oppure sbrigativo. Può rappresentare un implicito invito a non rivolgersi più all’autorità, un sonnifero che addormenta la partecipazione dei cittadini che hanno invece il diritto di rivolgersi all’autorità e, in questo senso, vanno incoraggiati a farsi carico dell’interesse generale. La paura del rischio urbano – ha concluso il sindaco - è infatti essenzialmente caratterizzata, rispetto alle altre paure, proprio dal venire meno del senso della comunità”.
Azioni sul documento