Il Comune di Modena mette a disposizione altri 353 mila euro di contributi per l’affitto da destinare a persone in difficoltà a causa della perdita del lavoro. Lo ha deciso la Giunta nella seduta di questa mattina, martedì 6 aprile. Il provvedimento arriva quasi a raddoppiare l'importo messo a disposizione dall’Amministrazione comunale per le persone in difficoltà lavorativa a causa della crisi (i 350 mila euro si aggiungono ai 300 mila erogati nel 2009 per una somma complessiva di 653 mila euro) e porta le risorse straordinarie stanziate finora, volte a sostenere i cittadini nel pagamento dell'affitto, a un importo complessivo superiore a 1 milione 100 mila euro.
Le 498 richieste di contributo straordinario ammesse in graduatoria riceveranno dunque una risposta positiva e i destinatari otterranno per sei mesi un sostegno mensile fino a 500 euro. A ricevere il contributo saranno, in particolare, 167 persone disoccupate con indennità, 119 disoccupati senza indennità, 144 cassintegrati con indennità, 14 persone che hanno cessato l'attività e altri cittadini in disagio lavorativo (cassintegrati senza indennità o in mobilità).
Le domande presentate allo Sportello sociale cittadino dell'assessorato alle Politiche sociali del Comune sono state 633. Di queste, 135 non sono state accolte per mancanza dei requisiti richiesti. Nel corso dell'esame delle domande, la Commissione competente ha, infatti, riscontrato situazioni nelle quali la perdita del lavoro è stata determinata da cause non direttamente legate alla crisi economica in atto, ma da altre motivazioni come il licenziamento per giusta causa o le dimissioni volontarie. Questi casi non sono, di conseguenza, stati ammessi alla graduatoria e ne sarà data comunicazione agli interessati.
Il bando, chiuso a fine gennaio, era rivolto alle persone residenti nel territorio comunale che rischiano di perdere l’abitazione in affitto perché a partire dal primo ottobre 2008 hanno perso il lavoro o usufruiscono di ammortizzatori sociali come cassa integrazione, mobilità, disoccupazione. Il bando era aperto anche a coloro che hanno cessato l’attività di lavoro autonomo. In entrambi i casi il richiedente doveva avere un Isee (indicatore socio economico equivalente) non superiore a 10 mila euro.
Per l’elaborazione della graduatoria è stata data priorità alla situazione economica (reddito Isee più basso) e all’incidenza dell’affitto sul reddito (rapporto canone/Ise più alto). In entrambi i casi sono state tenute in considerazione le modifiche sostanziali avvenute nell’ultimo anno rispetto alla situazione lavorativa.
Gli ammessi alla graduatoria riceveranno per 6 mesi un contributo mensile massimo di 500 euro per coloro che hanno perso il lavoro e sono privi di ammortizzatori sociali e di 250 euro per persone che usufruiscono di ammortizzatori sociali. Le cifre variano in base al punteggio ottenuto nella graduatoria. Il contributo sarà dato in un unico versamento per favorire il puntuale pagamento del canone d’affitto. Il Comune svolgerà controlli a campione sul corretto utilizzo del beneficio.
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