01/02/2010

MODENA OVEST, SÌ DEL CONSIGLIO AL PROGETTO DI INDIRIZZO

La delibera è stata presentata dall'assessore alla Programmazione Daniele Sitta

Il Consiglio comunale di Modena ha approvato la delibera “La città della riqualificazione. Programma di riqualificazione urbana per il quadrante di Modena Ovest”, che consiste negli elementi di indirizzo per il recupero urbano di questa zona della città. Hanno dato voto favorevole Pd e Sinistra per Modena, astenuti i consiglieri della Lega, contrari Idv, Modena a 5 stelle, Pdl.
“Per la prima volta – ha affermato l’assessore alla Programmazione e Gestione del Territorio del comune di Modena Daniele Sitta – si sta presentando l’occasione di attivare, su porzioni consistenti della città costruita, quel processo di stratificazione urbanistica ed edilizia che ha caratterizzato la parte antica della città, così magica e affascinante proprio perché frutto di una continua e virtuosa opera di trasformazione e riqualificazione delle sue parti, che ci ha consegnato alla fine di questo processo il meglio di 12 secoli di storia urbana e architettura”.
Olga Vecchi del Pdl ha affermato: “Sono assolutamente progressista, sono contro l’ingessamento così diffuso e dannoso in questa città. Ma vogliamo un progresso realmente qualitativo, documentato e concreto. Questa non è solo una delibera di indirizzi ma un libro dei sogni, una favola per bambini, non un progetto di adulti amministratori responsabili della crescita di questa città. Non è serio né credibile che siamo qui a votare una delibera di indirizzi che sarebbero indiscutibilmente utili, ma di cui non abbiamo alcuna certezza né credibilità di realizzazione”.
Stefano Goldoni del Pd ha commentato: “Lo spostamento della linea ferroviaria nel 2011 aprirà notevoli possibilità per la viabilità della zona del Villaggio Giardino e Villaggio Artigiano che si unirà dal punto di vista territoriale con la Madonnina. Sarà possibile, ad esempio, prolungare viale Leonardo Da Vinci fino alla via Emilia e creare così un nuovo collegamento con la tangenziale. Sarà inoltre previsto un collegamento diretto tra il polo scolastico, che accoglie quasi 3000 tra insegnanti e studenti, e la nuova stazione delle autocorriere che sorgerà accanto alla stazione ferroviaria, con mezzi pubblici che avranno una sede propria e consentiranno di alleggerire il traffico della zona ovest della città”.
Stefano Barberini della Lega Nord ha detto: “Quando sento presentare un progetto dall’assessore Sitta rimango entusiasta di questi progetti che sono veramente bellissimi, poi guardo la documentazione che ci viene data su questi progetti e credo che se dovessi trovarmi nella situazione di dover trovare i soldi per realizzare questo progetto dovrei prima trovare i finanziatori. Si tratta infatti sempre di progetti senza concretezza. Non si capisce dove vuole partire e dove vuole arrivare. Detto così potrei dire che sono d’accordo con lei, ma in realtà molti di questi progetti non si sono visti né su carta né nella realtà”.
“Questa grande idea – ha commentato Ingrid Caporioni del Pd – che coniuga un mix di azioni tra pubblico e privato dà un’idea di qualità della città e di sicurezza urbana. Si parla della riqualificazione di una vasta area della nostra città, attraverso la realizzazione di spazi pubblici e di spazi privati. La nostra è una città che punta al trasporto pubblico e alla mobilità dolce, socializzazione e animazione del territorio, ai servizi per avere sempre più coesione sociale tra le persone. Bisogna dare al Villaggio Artigiano non più un’unica vocazione, ma un mix di azioni differenti, che consente una vivibilità del territorio tutta la giornata”.
Il consigliere Enrico Artioli del Pd ha espresso due elementi per i quali ritiene necessaria attenzione nel cambiamento: “Nel ricongiungimento di due parti della città finora tagliata dalla ferrovia bisogna porre attenzione al fatto che questa fascia non diventi un nuovo elementi di divisione con il traffico veicolare. Il Villaggio artigiano, che ha rappresentato un ambiente importantissimo per la nostra città, ora deve rispondere a nuove esigenze. Si delinea un mix tra attività produttive e residenziali, ma bisogna valutare la compatibilità di insediamenti produttivi con aspetti residenziali”.
Eugenia Rossi dell’Idv ha commentato: “Non si prospetta in maniera sufficiente la riorganizzazione dell’area produttiva, si aumenta l’area residenziale, ecc. E’ bene ricordare che è finito lo sviluppo economico basato sull’edilizia, ora non può più reggere. Manca una prospettiva di crescita della città. Proponiamo il mantenimento della linea ferroviaria piuttosto che la sua demolizione. Può essere trasformata tutta in metropolitana di superficie: sarebbe un intervento molto meno costoso e più razionale. Dovremmo interrompere questa logica del fare e disfare”.
Michele Andreana, Pd, ha dichiarato: “Il progetto di riqualificazione deve riguardare anche il vecchio Villaggio Artigiano, tenendo conto della vocazione del territorio, senza stravolgerla, ma adattandola alla nuova realtà. Una vocazione solo abitativa di quell’area sarebbe in contraddizione con altre scelte fatte. Oggi la sfida è tenere insieme abitazioni, servizi e sviluppo di attività produttive nuove. La ricucitura tra la Madonnina e il Villaggio Giardino deve servire a migliorare la qualità urbana”.
Maurizio Dori, Pd, è intervenuto chiedendo ai colleghi di opposizione “quali sono gli elementi non condivisi di questo progetto. Ci aspettiamo da questa opposizione – ha detto – elementi di tipo costruttivo e non soltanto pregiudizi. Ringrazio gli ingegneri che hanno realizzato il progetto per l’alto senso del dovere dimostrato durante le discussioni della commissione Seta”.
Secondo Gian Carlo Pellacani, Pdl, “il progetto ha dei contenuti molto interessanti, con la forte mano di qualche sognatore. La mia impressione, però, è che questo e altri progetti non siano abbastanza in comunicazione con il resto della città. Gli interventi proposti, ancora una volta, sono fini a se stessi e riguardano una singola zona, come se fosse una costola separata dal resto del corpo. Forse non ci si è chiesti, ad esempio, se la collocazione del Villaggio Artigiano sia ancora adeguata, o se non sia meglio un trasferimento in prossimità dei centri di ricerca, per collegare meglio impresa e innovazione”.
William Garagnani, Pd, ha detto: “i sogni sono la scommessa della vita, quindi a mio avviso dire che questa delibera è un libro dei sogni non è un’offesa. È il riconoscimento di un lavoro creativo. L’entità straordinaria di questo progetto è paragonabile a quello che fu, quasi un secolo fa, l’abbattimento delle mura. Quell’avvenimento diede alla città un respiro che altrimenti non avrebbe avuto. La città di Modena è destinata all’innovazione e al cambiamento: una pieve romanica fu abbattuta per costruire il Duomo, il Castello Estense fu demolito per creare il Palazzo Ducale”.
Vittorio Ballestrazzi, Modena a 5 stelle, ha dichiarato: “La Regione Emilia –Romagna è al terzo posto in Italia per consumo di territorio, anche nel Comune di Modena la cementificazione non manca. Per quanto riguarda questa delibera, la premessa parla di sviluppo sostenibile ed equilibrato e contenimento dell’uso di nuovo territorio. A mio avviso dovremmo fermarci e non utilizzarlo più, il territorio”.
Michele Barcaiuolo, Pdl, è tornato sul tema dell’abbattimento delle mura: “Credo ci siano altre città dove questa scelta non è stata fatta e che hanno mantenuto una migliore attrattiva turistica rispetto alla nostra città. Abbiamo molti esempi di brutta architettura che hanno lasciato ferite difficili da rimarginare. Questa Amministrazione è riuscita nella difficile impresa di non dare vita propria ai quartieri, penalizzando allo stesso tempo il centro storico”. Il consigliere si è impegnato a consegnare all’assessore Sitta una documentazione di proposte realizzate dal centrodestra per lo sviluppo della città.
Sandro Bellei, Lega Nord, ha dichiarato: “spesso, anche se dettate dal buon senso, le proposte del centrodestra ricevono un no ideologico. In questo caso il progetto non appare sbagliato, ma generico. A leggere questi progetti sembra che la nostra città abbia bisogno di tante abitazioni, tanti parcheggi, tanti centri commerciali. Sembra che la nostra città abbia bisogno di tanti uffici, e di tante abitazioni che al metro quadro costeranno parecchio. Nella ex Manifattura Tabacchi, ad esempio, avrei voluto vedere qualcosa di diverso, magari un museo dell’automobile sportiva”.
Antonino Marino, assessore alla Qualità e sicurezza del territorio, ha detto “questa delibera si pone l’obiettivo della riqualificazione e di un uso più razionale del territorio”.
Daniele Sitta, assessore alla Programmazione e gestione del territorio, ha ripreso la parola affermando: “nei prossimi mesi cominceremo a ragionare sul futuro dei prossimi venti o trenta anni della nostra città, uno dei percorsi più entusiasmanti che si possono pensare per chi fa politica. La parte urbanistica non è che il contenitore dei sogni e dei progetti che la cittadinanza si darà con una discussione politica. Vorremmo una città di livello europeo, in grado di dare ai cittadini un benessere economico diffuso. Oggi parte un atto di indirizzi che poi richiederà almeno un anno di lavoro e discussione. Poi porteremo di nuovo in quest’aula un documento programmatico che sarà sottoposto al voto”.
In dichiarazione di voto, Mauro Manfredini, Lega, ha apprezzato “la garanzia di un dibattito aperto alla città sul tema di questo progetto. Per questo il nostro sarà un voto di astensione. Speriamo che il nostro ufficio tecnico padano abbia la possibilità di dare qualche contributo”. Eugenia Rossi, Idv, ha detto: “esprimere un giudizio diverso non significa avere dei pregiudizi e della polemica. Per i motivi già detti il voto sarà contrario”. Stefano Prampolini, Pd, ha annunciato il voto favorevole dell’intero gruppo: “Con questa delibera – ha detto – si dà il via a un percorso che ha come asse portante lo sviluppo sostenibile del territorio. La rimozione della ferrovia è una ferita che viene rimarginata dopo centocinquanta anni. Si potrà fin da subito riaprire l’antico percorso della via Emilia e ripensare nuovi spazi della città”. Vittorio Ballestrazzi ha ribadito: “soltanto negli ultimi 15 anni oltre 3 milioni di ettari di terreno prima agricolo sono stati edificati o asfaltati” ed espresso solidarietà alle persone presenti in aula per manifestare contro la presenza di case sfitte sul territorio. Ballestrazzi ha annunciato voto contrario. Federico Ricci, Sinistra per Modena, ha detto: “sono presenti in aula persone del Collettivo autonomo modenese, un’esperienza di autogestione e partecipazione che noi riteniamo importanti. La loro presenza è una sorta di interrogazione al Consiglio e alla Giunta rispetto a un’esperienza come quella del Guernica. Credo dovremmo favorire le diverse forme di partecipazione alla vita pubblica della città. Il voto sarà favorevole”. Michele Barcaiuolo, Pdl, ha annunciato voto contrario “come espresso dagli interventi fatti in corso di dibattito. Non c’è una negatività assoluta su questo impianto programmatico ma lo strumento non deve essere una delibera come questa. Serve un nuovo piano regolatore”.
 

Azioni sul documento