A fine 2011 lo spostamento della linea ferroviaria storica che da oltre un secolo separa il Villaggio Artigiano dalla Madonnina sarà realtà e consentirà di ricucire quell'area di Modena con il Centro storico. Lo spostamento dello scalo merci a Marzaglia-Cittanova, inoltre, permetterà di ripensare tutta l’area della Stazione dei Treni come nodo intermodale, e l’interramento della linea ferroviaria Modena-Sassuolo dalla Stazione Piccola fino a via Panni creerà le condizioni per un progetto di recupero dell’area che avrà anche l’obiettivo di favorire l’integrazione del Parco della Resistenza con la città, creando un ingresso privilegiato da viale Medaglie d’Oro. Sono i contenuti della delibera di indirizzo in discussione oggi, lunedì 1 febbraio 2010, in Consiglio comunale a Modena. L'asse fondamentale dei tre progetti di recupero urbano è quello di realizzare un livello di mobilità nuovo e più efficiente, che abbia come cardine il trasporto pubblico e la mobilità dolce.
Al Villaggio Artigiano, con lo spostamento della linea storica all'interno del più complessivo progetto dell'Alta Velocità, si apre la possibilità di riconnettere un territorio dalle enormi potenzialità, oggi strozzato dalla ferrovia e collegato al centro dall’unico passaggio del cavalcavia della Madonnina. Il tratto dalla via Emilia ovest fino al Polo Leonardo e al quartiere Galilei diventerà un unico grande pezzo di città che va ripensato e riprogettato. Sul piano della mobilità l’obiettivo è quello di riutilizzare il sedime dismesso della ferrovia per creare un asse di trasporto pubblico in sede propria e una ciclovia, che colleghino questa area al Centro storico e ad ovest con la Bruciata e il polo di Cittanova. L'intervento consentirà, inoltre, di riconnettere il territorio di S.Cataldo e la zona di Ponte Alto con il centro della città e di ricostruire l’ingresso monumentale del Cimitero di S. Cataldo a sud, dalla via Emilia. L'area del Villaggio Artigiano sarà ripensata garantendo la compresenza di attività artigianali non impattanti, del terziario e della residenza, e conservando lo schema urbanistico originario, così come qualche edificio architettonicamente significativo.
La Stazione centrale dei treni, con lo spostamento dello scalo merci, sarà ripensata come nodo intermodale della provincia, un centro di connessione con qualsiasi parte della città, della provincia, della regione, della nazione (attraverso la Stazione di Bologna) e del mondo (tramite l'aeroporto Marconi). Troverà sede in quest'area anche la stazione delle autocorriere, mettendo così a disposizione in un unico luogo tutti i servizi del trasporto pubblico locale (TPL). La Stazione centrale rappresenterà, inoltre, la porta di accesso da nord al Centro Storico non solo per i collegamenti viari (nuovo sottopasso ferroviario carrabile) e ciclopedonali che verranno realizzati, ma anche per il ruolo di cerniera che verrà ad assumere viale Monte Kosica, liberata dal traffico di transito, e grazie all'ingresso pedonale privilegiato attraverso la Manifattura Tabacchi (con la riapertura di via Sgarzeria).
La Stazione Piccola in piazzale Manzoni, oggi di proprietà della Regione Emilia Romagna, con la gestione della linea Modena-Sassuolo da parte di FER (Ferrovie Emilia Romagna) ha perso la funzione di area destinata a ricovero e manutenzione dei treni in servizio. Il progetto di interramento della linea fino a via Panni consentirà di eliminare le interferenze con la viabilità urbana e vedrà realizzarsi l'integrazione del Parco della Resistenza con la città.
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