05/02/2010

FUTURISTI A MODENA, IN MOSTRA ALTRI 4 INEDITI DI MOLINARI

Sabato 6 febbraio alle 17 visita guidata all'esposizione arricchita dalle nuove opere

Si chiamano “Aeroveduta di Modena con aeroplano”, “Lirismo cosmico”, “Composizione con sole” e “Ritratto di Leone Gallo” le quattro opere inedite di Mario Molinari che da sabato 6 febbraio arricchiscono la mostra “Futuristi a Modena” allestita nelle sale del Paradisino di corso Cavour 52. In occasione dell’esposizione delle nuove opere, alle 17 di sabato, la curatrice Graziella Martinelli Braglia condurrà una visita guidata alla mostra, che rimane aperta fino al 28 febbraio con ingresso gratuito (da martedì a venerdì dalle 16 alle 19, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 20, informazioni al numero 059 2033480).
“Futuristi a Modena”, allestita da Fausto Ferri e promossa dall'associazione culturale Hic et Nunc, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, dalla Circoscrizione 1 e dall'assessorato alla Cultura del Comune, propone una selezione di opere di Balla, Severini, Romani, Anton Giulio Bargaglia e di autori vicini alla città, come Uberto Bonetti, che fissò Modena tra le sue aerovedute, e il precoce futurista toscano Maio Nannini, i cui dipinti giunsero in una collezione cittadina per via familiare.
Le opere che si aggiungono alla mostra, provenienti da una collezione privata, fanno parte della produzione degli anni Trenta del modenese Mario Molinari, (1903-1966), la cui multiforme attività si esprime all’interno del circolo futurista cittadino, rinvigorito dai turbolenti soggiorni in città di Filippo Tommaso Martinetti. Autore di importanti dipinti di aeropittura e polimaterici, spirito estroso e vulcanico che ama stupire indossando una giacca a enormi quadri ricavata da una coperta da cavallo, Molinari è autore anche di un'esuberante produzione grafica, restituita in mostra da bozzetti progettuali, locandine e soprattutto caricature sulle riviste umoristiche degli anni Venti-Trenta. La mostra sulla Modena dei futuristi continua così ad arricchirsi di nuove opere grazie alla collaborazione di collezionisti locali.
 

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