Credeva di essere giovane e atletico, ma non aveva fatto i conti con la forma fisica di una vigilessa che ha partecipato recentemente alla maratona di New York. Così uno stop imposto da una pattuglia della Municipale a una macchina in transito si è trasformato in un inseguimento prima in auto e poi a piedi. E, alla fine, i polmoni allenati di una vigilessa hanno avuto ragione su quelli di un giovane albanese.
Nei giorni scorsi in via Bellaria una Opel Corsa nera con due ragazzi a bordo non si è fermata all’alt impartito da una pattuglia della Polizia municipale. E’ iniziato così un inseguimento in auto che è proseguito in via Rieti, via Zamenhof, via Mondovì ed è terminato in via Della Pietra. Qui la Opel si è bruscamente fermata e i due giovani hanno cercato di far perdere le tracce iniziando a correre. In un primo momento, forti della loro giovane età, i due hanno zigzagato in varie strade incrementando il loro vantaggio, ma con il passare dei secondi l’allenamento della vigilessa ha avuto il sopravvento. I due fuggitivi, vista la resistenza dell’inseguitrice, hanno giocato la loro ultima carta: nascondersi in un cantiere edile. E’ andata male a E.K, nato nel 1992 in Albania, con regolare permesso di soggiorno in Italia, che è stato ammanettato e condotto al comando. Identificato, è stato denunciato per guida senza patente, possesso di assicurazione falsa e resistenza. Dopo aver fornito il nominativo dell’amico che è riuscito a fuggire, E.K. ha potuto lasciare gli uffici di via Galilei.
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