“E’ opportuno tutelare la quiete, ma anche il diritto a partecipare a iniziative di interesse pubblico. Ciò si persegue attraverso l’applicazione di normative, regolamenti e criteri adottati in coerenza con le leggi nazionali e regionali che definiscono limiti di orario e di rumore diversificati secondo tipologie di attività e luoghi”.
E’ la risposta che l’assessore alla Qualità e sicurezza urbana Antonino Marino ha dato oggi, lunedì 13 dicembre, in Consiglio comunale all’interrogazione sulla tutela della quiete pubblica presentata dalla consigliera Luigia Santoro (Pdl) e trasformata in interpellanza.
La consigliera ha denunciato le proteste di cittadini modenesi residenti in corso Vittorio Emanuele “per il rumore che si protrae fino alle tre del mattino da aprile a settembre” e ha chiesto alla Giunta informazioni sull’orario in cui vengono vietati musica e schiamazzi notturni nelle piazze e nei giardini comunali. Ha domandato inoltre “se la normativa fa differenza tra esercizi pubblici e privati, quale sia la soglia di volume tollerata, e se la Giunta ritiene necessario fissare un orario per il termine degli eventi, ponendo la massima attenzione al controllo dell’applicazione delle regole”.
Marino ha sottolineato che “già una sola segnalazione di disturbo alla quiete pubblica ci spinge ad approfondire i controlli, ma credo si debba prendere atto che qualsiasi attività pubblica possa essere fastidiosa per coloro che non hanno scelto di parteciparvi”. Per l’assessore, talvolta, come ad esempio in caso di particolari iniziative all’aperto con musica e audio dal vivo, “è necessario concedere autorizzazioni a superare i limiti di rumore semplicemente perché sarebbe altrimenti impossibile l’ascolto da parte dei presenti. Per questo motivo la normativa nazionale stabilisce che attività rumorose temporanee come manifestazioni, concerti ed altro fanno eccezione ai limiti di rumore stabiliti. I soggetti responsabili devono ottenere però – ha precisato Marino – preventiva autorizzazione in deroga”. L’assessore ha spiegato che il Comune di Modena ha adottato come criterio quello di non concedere deroghe oltre le ore 23.30 dalla domenica al giovedì e oltre le 24 il venerdì e il sabato, senza alcuna distinzione tra iniziative pubbliche e private. Altro criterio è quello di non concedere più di 20 giorni in deroga ai limiti di rumore per ciascun sito, “compresi i Giardini pubblici – ha precisato Marino – dove non sono state date concessioni in deroga all’orario”. L’assessore ha infine rassicurato la consigliera Santoro: “Per la programmazione della prossima stagione estiva ai Giardini terremo comunque in considerazione la sua segnalazione e siamo disponibili ad accogliere ogni suggerimento, anche da parte dei residenti della zona, per continuare ad offrire e promuovere iniziative rafforzando la salvaguardia della quiete pubblica”.
Il consigliere della Lega nord Sandro Bellei è intervenuto per ribadire che “ai Giardini pubblici in alcune occasioni la musica è andata ben oltre gli orari previsti. Chiedo – ha aggiunto – un controllo maggiore sull’orario di chiusura dei Giardini, che non sempre viene rispettati. Anche i bar che fanno karaoke sui Viali creano disturbo oltre certi limiti”.
La consigliera Santoro si è detta “contenta” della disponibilità dell’assessore a tener conto delle sue segnalazioni. “Anche per il Festival internazionale delle bande militari mi sembra che lo spettacolo continuasse oltre gli orari previsti in alcune piazze e giardini. Ritengo buona cosa l’organizzazione delle iniziative di svago e aggregazione, ma bisognerebbe che questo non disturbasse gli altri”.
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