Ammontano complessivamente a circa 3 milioni 600 mila metri quadrati le aree comunali concesse in diritto di superficie a realtà no profit che gestiscono servizi aggregativi, culturali, sportivi, sociali, sanitari, assistenziali e alla persona. Considerando anche le aree destinate a Peep e Pip, rappresentano il 14% dell’intero patrimonio immobiliare del Comune di Modena. Oltre il 31% dei terreni concessi in diritto di superficie è costituito da aree a servizi assegnate a associazioni no profit, cooperative, enti pubblici ed ecclesiastici, polisportive, Fondazioni, ex Ipab.
L’Amministrazione comunale estenderà la possibilità di assegnare aree in diritto di superficie anche a enti che operano sul mercato con finalità di lucro, purché siano in grado di offrire servizi utili alla città con proprie risorse. Inoltre, il regolamento sarà modificato nella direzione individuata dagli indirizzi approvati dal Consiglio comunale nella seduta di lunedì 13 dicembre. La delibera è passata con i voti del Pd, ad eccezione del consigliere Michele Andreana che si è astenuto; hanno votato contro Pdl, Lega nord, Modenacinquestelle.it e Idv.
L’assessore al Patrimonio Fabio Poggi nell’illustrare il documento ha ribadito l’intenzione di “dare massima centralità al Consiglio comunale in termini di indirizzo ma anche di controllo”. Infatti, “spetta al Consiglio – ha detto -individuare, nelle forme che riterrà più opportune, gli elementi per modificare il regolamento del diritto di superficie, valutando lo stato di fatto e le nuove prospettive”. Sono una quindicina i diritti di superficie che scadranno nei prossimi anni e molti di questi spazi vanno ripensati, ha spiegato l’assessore. “Non si tratta di una delibera che apre le porte delle polisportive ai privati per salvarle; le regole sono da fissare insieme. Dobbiamo innanzitutto chiederci a che tipo di privato e con quali norme vogliamo estendere il diritto di superficie al fine di ampliare servizi di interesse collettivo e come mantenere la dotazione esistente promuovendo la continuità di gestione. Vorremo fornire al Consiglio – ha aggiunto - gli strumenti per ammodernare il regolamento. Entro un paio di mesi porteremo ulteriore materiale in Aula e definiremo un programma a tappe per lavorare insieme al nuovo regolamento”.
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