L’architetto internazionale Paolo Portoghesi e il regista e produttore Gian Vittorio Baldi, che nel 1962 realizzarono insieme il film di denuncia “Luciano”, si incontreranno a Modena quasi mezzo secolo dopo per rivedere quel film e discuterne. L’incontro, sabato 4 dicembre alle 17 alla sala Truffaut di via degli Adelardi 4, è aperto al pubblico e gratuito. Si parlerà del rapporto tra architettura e comunità e tra architettura e cinema, nell’ambito della quinta edizione del Festival dell’Architettura di Parma, Reggio Emilia e Modena, in corso in questi giorni e in particolare dell’iniziativa “Modena: il cinema e i cinema”, organizzata dal settore Lavori pubblici e dalla Biblioteca civica d’arte Luigi Poletti del Comune di Modena. La mostra, dedicata alle sale cinematografiche modenesi, continuerà fino al 29 gennaio.
Alla proiezione di sabato 4 dicembre sarà presente, oltre al regista e all’architetto, il direttore della fotografia del film, Ennio Guarnieri. Guglielmo Bilancioni, professore di Storia dell’architettura della facoltà di Architettura di Genova, parlerà dell’opera di Paolo Portoghesi e Roberto Chiesi sullo scandalo provocato dal film “Luciano” e sulla filmografia di Gian Vittorio Baldi.
Il lungometraggio del 1962 è preceduto da un documentario dello stesso Baldi dedicato alla vita degli abitanti delle periferie romane, tra baraccati e senza tetto. Già a metà degli anni cinquanta, infatti, il regista Gian Vittorio Baldi cominciò a realizzare una serie di documentari di denuncia sociale e, anche recentemente, Baldi ha realizzato per la Rai un film documentario sul quartiere Zen di Palermo.
Osteggiato dalla censura, il film “Luciano” arrivò nelle sale soltanto nel 1967. Scenografo era Paolo Portoghesi, che pochi anni prima aveva realizzato per il regista villa Baldi, residenza in tufo che nei materiali e nelle riforme si rifaceva a un’architettura storica e che oggi è sulle pagine delle antologie di storia dell’architettura. Un’altra villa di Paolo Portoghesi è entrata nel cinema, divenendo famosa: Villa Papanice a Roma è la scenografia per la casa del ricco macellaio che si innamora di Monica Vitti nel film “Il dramma della gelosia. Tutti i particolari in cronaca” girato da Ettore Scola nel 1970 con Marcello Mastroianni e Stefano Satta Flores, Leone d’oro al Festival di Venezia.
A cura di Lucio Fontana e Carla Barbieri, la mostra "Modena: il cinema e i cinema. Le sale cinematografiche e i progetti dell'architetto Vinicio Vecchi" continua alla biblioteca civica d'arte Luigi Poletti fino al 29 gennaio (Palazzo dei musei, viale Vittorio Veneto 5, lunedì dalle 14.30 alle 19, da martedì a venerdì dalle 8.30 alle 13 e dalle 14.30 alle 19, sabato dalle 8.30 alle 13), accompagnata da un programma di incontri e proiezioni. L'esposizione si inserisce nel quinto Festival dell'architettura di Parma, Reggio e Modena ed è promossa dagli assessorati alla Cultura e ai Lavori pubblici del Comune di Modena e dalla biblioteca Poletti in collaborazione con l'associazione Circuito cinema. In mostra una selezione di materiali provenienti dall'archivio Vecchi, costituito da circa 900 buste originali e, approssimativamente, da una decina di migliaia di disegni, donato dagli eredi alla Biblioteca Poletti nel 2007. Dopo un primo lavoro di censimento di tutti i materiali sono state inventariate finora circa 200 buste e 1170 disegni. La mostra è frutto del lavoro di inventario delle carte relative ai cinema, reso possibile dal finanziamento della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, nell'ambito del progetto "Archivi-a-Mo".
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