Fumo di sigaretta, ipertensione arteriosa, obesità, inattività fisica, ipercolesterolemia, abuso di alcol, scarso consumo di frutta e verdura. Sono i sette nemici più insidiosi per la salute, spesso causa di malattie croniche. In molti casi, basterebbe cambiare abitudini e comportamenti per contribuire ad evitare l’80% delle malattie ischemiche del cuore, dell’ictus celebrare e del diabete e il 40% dei tumori.
Se ne parlerà a Modena venerdì 5 novembre nel seminario nazionale “Stili di vita e disuguaglianze di salute”, in programma dalle 9.30 alle 18 a palazzo Carandini, in via dei Servi 5. L’iniziativa è organizzata dalla Rete nazionale città sane dell'Oms in collaborazione con l'assessorato alle Politiche per la salute della Regione Emilia-Romagna e l'Istituto superiore di sanità (per informazioni si può consultare il sito www.comune.modena.it/pps).
Amministratori, tecnici e professionisti coinvolti nei programmi di politiche per la salute degli enti locali si confronteranno sulle strategie da adottare per i prossimi anni e sui risultati di ricerche e progetti condotti in differenti zone d'Italia. Tra le circa 40 città che prenderanno parte al seminario modenese vi sono Torino, Milano, Salerno, Foggia, Arezzo e Udine oltre ad una nutrita rappresentanza di piccoli Comuni.
Apriranno i lavori il sindaco di Modena Giorgio Pighi, l’assessore comunale all’Ambiente Simona Arletti, presidente nazionale della Rete italiana città sane Osm, e l’assessore regionale alle Politiche per la salute Carlo Lusenti. Dalle 9.30 alle 18 si susseguiranno gli interventi di esperti nazionali e internazionali come Agis Tsouros dell'Ufficio europeo dell'Oms a Copenaghen, che parlerà di “Salute ed equità della salute in tutte le politiche locali”. Previsti inoltre gli interventi di Stefania Salmaso, direttrice del Centro di epidemiologia e promozione della salute dell'Istituto superiore di sanità, Andrea Vania, pediatra dell'Università “La Sapienza” di Roma, che parlerà di obesità infantile, e Pietro Comba del Dipartimento ambiente dell'Istituto superiore di sanità, che illustrerà le relazioni possibili tra situazione ambientale e salute dell'individuo.
“La salute è la sfida centrale del nostro tempo e le città, in quanto primo livello di governo e primo interlocutore dei cittadini, sanno quanto sia centrale questo tema e percepiscono l’importanza di impegnarsi per fare fronte alle sfide del presente e del futuro”, spiega l’assessore comunale all’Ambiente Simona Arletti, presidente della Rete nazionale città sane dell'Oms. “L'impegno della Rete è quindi quello di promuovere la salute come punto centrale delle proprie politiche, dimostrando di non subire gli eventi e il progresso, ma di essere in grado di guidarli in funzione della promozione della qualità della vita dei cittadini”.
Le malattie croniche causano ogni anno 38 milioni di decessi e nei prossimi dieci anni si prevede che aumenteranno del 17%; contrastarne l'aumento è una delle sfide più importanti per i sistemi sanitari di tutto il mondo. In Italia l’attesa di vita è aumentata: nel 1959 era di 65 anni e nel 2008 di 79 anni per gli uomini e di 84 anni per le donne, ma una proporzione non trascurabile della vita è accompagnata da disabilità dovuta proprio a malattie croniche.
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