Sono 1078 gli orti per anziani a Modena, per lo più su terreni di proprietà comunale, in nove zone di tre Circoscrizioni, e vengono assegnati ogni anno a pensionati che abbiano compiuto 55 anni, sulla base di un regolamento che ne disciplina la gestione, dall’uso dell’acqua alle specie coltivabili fino ai conflitti tra ortolani.
L’approvazione della delibera che ne ridefinisce le modalità amministrative di gestione è stata oggi per il Consiglio comunale l’occasione di ribadire ad unanimità il valore e l’apprezzamento nei confronti dell’iniziativa a favore degli anziani. Hanno espresso voto favorevole tutti i gruppi consiliari presenti: Pd, Pdl, Lega nord, Sinistra per Modena, Idv, Mpa.
La delibera illustrata dall’assessore alle Politiche sociali Francesca Maletti recepisce un’indicazione della Provincia, ente preposto alla tenuta degli albi delle associazioni, che ha chiesto di affidare la gestione degli orti non ad un’associazione di volontariato, ma di promozione sociale. Il documento approvato dal Consiglio sancisce, quindi, la convenzione tra Comune di Modena e Ancescao per la gestione che avviene attraverso i Centri sociali dislocati nei quartieri.
Per il Pd, Stefano Goldoni ha sottolineato che gli orti “sono un’opportunità per coinvolgere gli anziani anche in attività di socializzazione e incontro”. Franca Gorrieri ha ricordato che l’esperienza è nata negli anni ’70 e che oggi testimonia un riavvicinamento alla natura e una maggiore attenzione nei confronti dell’ambiente: “La coltivazione dell’orto è anche legata al gusto di mangiare il frutto del proprio lavoro”, ha detto. Cinzia Cornia ha evidenziato l’importanza che ci sia un organismo preposto a dirimere eventuali situazioni di conflittualità tra gli ortolani e soprattutto che “ci siano orti riservati a progetti con le scuole per favorire l’incontro intergenerazionale e la trasmissione di conoscenza”. Un aspetto rimarcato anche da Federico Ricci di Sinistra per Modena, che ha anche aggiunto: “E’ importante che la nuova delibera non modifichi, se non rafforzandola, la volontà politica da cui è nata l’esperienza degli orti”.
Secondo Sergio Celloni (Mpa) “l’iniziativa è lodevole, perché oltre a favorire la socializzazione comporta un beneficio economico per gli assegnatari degli orti” che, a giudizio del consigliere, andrebbero aperti anche ai privati, “affinché altri terreni siano valorizzati allo stesso modo”. Celloni ha inoltre suggerito di aiutare gli anziani bisognosi a sostenere la quota partecipazione.
Per il Pdl, Giancarlo Pellacani ribadendo l’appoggio alla delibera ha affermato: “Favorire la partecipazione degli anziani e permettere loro di rimanere in attività è un dovere civico e l’impegno in questo campo della nostra Amministrazione è lodevole.
Vittorio Ballestrazzi (Modenacinquestelle.it) ha sottolineato che la delibera “va nella direzione del nostro programma elettorale in quanto il regolamento di gestione degli orti prevede il divieto di usare insetticidi e un consumo di acqua contenuto”.
Anche Nicola Rossi (Lega nord) ha espresso parere favorevole suggerendo di cambiare la denominazione in “Orti per meno giovani” e di aumentare l’età minima richiesta per l’assegnazione nel caso venissero a formarsi liste d’attesa.
In conclusione, l’assessore Maletti ha ricordato che la quota di iscrizione è molto contenuta poiché “riguarda l’assicurazione, le spese per l’acqua ed eventuali costi di corrente elettrica ripartiti tra ortolani”. Se ci saranno l’esigenza e le risorse economiche, “sono più favorevole – ha affermato - ad ampliare il numero degli orti piuttosto che innalzare l’età”.
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