05/11/2010

ADDIO AL TORNIO, IL VILLAGGIO ARTIGIANO PUNTA SULLA CREATIVITA'

Si delinea il percorso di riqualificazione della zona di Modena ovest come distretto innovativo. Oggi e domani laboratorio di progettazione con 65 professionisti

Addio al tornio, arriva il personal computer. Il Villaggio artigiano di Modena ovest, con la sua inconfondibile forma triangolare delimitata dalla ferrovia, presto dismessa, da quartieri residenziali e da un’importante area di servizi, potrebbe diventare un “distretto della creatività modenese”, un centro ideale per le imprese artigiane di nuova concezione che fanno dell’innovazione un punto di forza.
E’ l’ipotesi di “Villaggio artigiano 2.0”, l’idea di uno spazio riqualificato scaturita dal ciclo di incontri pubblici, organizzati dal Laboratorio della città dell’assessorato comunale alla Programmazione e gestione del territorio, che si sono svolti tra aprile e maggio di quest’anno e che hanno portato esperti nazionali ed internazionali a riflettere sul quartiere dal punto di vista economico, sociale, urbanistico ed edilizio.
“Il Comune ha scelto l’ambizioso obiettivo di non snaturare l’identità del Villaggio, ma di favorirne il rinnovamento, riprendendo lo spirito originario del distretto artigianale e calandolo nella realtà economica, tecnologica, urbanistica e sociale del 21esimo secolo”, sottolinea l’assessore alla Programmazione e gestione del territorio Daniele Sitta.
Sulla falsariga delle imprese degli anni Sessanta, i nuovi artigiani lavoreranno al computer e non al tornio, realizzeranno impianti fotovoltaici o cataloghi fotografici invece di produrre pompe, venderanno via web in tutto il mondo invece di rapportarsi ad un mercato in prevalenza locale. Il “Villaggio artigiano 2.0” potrà accogliere imprese giovani, piccole e sperimentali che, proprio come negli anni Sessanta, faranno della reciproca vicinanza un punto di forza che consentirà di fare rete, di conoscersi, confrontarsi e aiutarsi a vicenda, di sviluppare congiuntamente nuovi prodotti e progetti imprenditoriali. I capannoni di medie o piccole dimensioni del villaggio potranno rivivere una nuova stagione trasformandosi in luoghi suggestivi e di immagine adatti a ricevere clienti e collaboratori. Nell’area, prossima al centro storico e al tessuto residenziale, il modello “casa-bottega” potrà essere recuperato in versione moderna, rispondendo a nuove esigenze e funzioni spaziali e si potranno insediare bar, ristoranti, negozi, servizi alla persona dei quali oggi, chi vive il quartiere, lamenta la carenza. Lo spostamento della linea ferroviaria e il conseguente ricongiungimento del Villaggio artigiano con la zona Madonnina riporteranno l’area nel cuore della città e le affideranno la responsabilità “di dimostrare che le attività produttive artigianali non solo possono convivere con la parte urbana, ma che possono arricchirla in termini qualitativi”, sottolinea l’assessore.
“Dopo le analisi e le riflessioni svolte nei mesi scorsi con il contributo di esperti nazionali ed internazionali – spiega Sitta – gli uffici tecnici del Comune hanno lavorato a una bozza di testo di norme edilizie e urbanistiche per il Villaggio artigiano”. E proprio in questi giorni, venerdì 5 e sabato 6 novembre, nei locali della parrocchia di Gesù redentore, in via Da Vinci, è in corso un laboratorio di progettazione per la riqualificazione della zona di Modena ovest che vede impegnati 65 professionisti tra geometri, ingegneri, architetti, periti, agronomi e avvocati. “E’ la prima volta che si prevede un processo di partecipazione anche nella formazione delle regole edilizie ed urbanistiche per l’attuazione dei progetti. Si tratta di un’esperienza del tutto innovativa di coinvolgimento ‘sul campo’ dei progettisti modenesi e dei proprietari degli stabilimenti della zona”.
 

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