E’ Vincenzo Linarello, giovane presidente di un consorzio sociale della Locride impegnato per lo sviluppo della Calabria e nella lotta alla ‘ndrangheta, il vincitore della quinta edizione del Premio internazionale Guglielmo Zucconi.
L’attestato e il relativo assegno da 10 mila euro saranno consegnati dal sindaco di Modena Giorgio Pighi, dal magistrato antimafia Nicola Gratteri e dal giornalista Vittorio Zucconi nel corso della cerimonia che si svolgerà sabato 13 novembre alle 17.30 al Baluardo della Cittadella. La cerimonia, a ingresso gratuito e aperta a tutti, si concluderà con un concerto di canzoni d’impegno civile dei fratelli Marino e Sandro Severini dei “Gang”.
Il Premio internazionale Guglielmo Zucconi, istituito dal Comune di Modena, è un riconoscimento assegnato ogni due anni a chi opera in Italia e nel mondo a favore delle nuove generazioni. Con questa iniziativa la città intende onorare la memoria di un concittadino, giornalista e scrittore, attento ai più giovani e al loro diritto a ricevere una formazione critica e competente.
Anche quest’anno il nome del vincitore è stato deciso da una giuria formata, tra gli altri, dai direttori dei quotidiani locali e di diverse testate nazionali: Arrigo Levi, Mario Calabresi, Carmen Lasorella, Cristoph Baker, Antonio Vermigli, Barbara Manicardi, Claudio Salvaneschi, Eugenio Tangerini, Andrea Landi, Luca Cordero di Montezemolo, Pietro Pinto, Alberto Bertoni, Ferruccio De Bortoli, Giulio Anselmi, Maria Teresa Pecchini e Tiziano Ruffilli.
La scelta dei giurati è caduta quest’anno su Vincenzo Linarello, nato a Locri nel 1970, presidente, tra l’altro, del Consorzio sociale “Goel”, solida realtà del terzo settore che si distingue per il forte impegno dedicato allo sviluppo sociale ed economico della Locride e della Calabria e alla battaglia per la libertà e la democrazia.
Nelle precedenti quattro edizioni sono stati premiati: padre Fabrizio Colombo, che porta alfabetizzazione, informazione e cultura con la radio nel Ciad; Paolo Marelli ed Elisa Facelli, che combattono l’Aids in un avamposto africano; Manina Consiglio, che ha fondato e regge scuole e ospedali in Madagascar; Alessandra L’Abate, che ha creato una rete di piccole comunità di tessitrici in India.
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