A distanza di una settimana dalla richiesta di sospensiva, il Consiglio comunale di Modena torna a votare la proposta di modifica dell’articolo 3 comma 5 dello Statuto comunale, laddove si parla di acqua e reti idriche. Nella seduta di oggi, 11 ottobre, l’Aula ha approvato la proposta di delibera presentata dai consiglieri del Pd Giancarlo Campioli e Paolo Trande, che intende inserire nello Statuto comunale una frase per sottolineare “il diritto all’acqua dei singoli e della collettività” e impegnare il Comune a “garantire tale diritto attraverso l’inalienabile proprietà pubblica delle reti idriche, sia adottando atti che perseguano l’effettiva rispondenza del servizio idrico locale all’interesse pubblico e all’utilità generale”. Hanno votato a favore i consiglieri del Pd, contro Sinistra per Modena, mentre gli altri gruppi consiliari non erano presenti in aula al momento del voto.
La proposta di deliberazione era stata già presentata lo scorso 20 settembre senza ottenere il voto favorevole dei due terzi dei consiglieri; il regolamento prevede che in seconda istanza, per essere approvate, le modifiche statutarie debbano ottenere per due volte il voto favorevole della maggioranza assoluta dei consiglieri. Nella prossima seduta del Consiglio la proposta verrà quindi nuovamente votata e solo nel caso sia approvata per la seconda volta, diverranno effettive le modifiche allo Statuto.
Prima della votazione, il sindaco Giorgio Pighi ha ricordato che la settimana scorsa era stata accolta la richiesta di sospensiva presentata dal consigliere Federico Ricci (Sinistra per Modena) in attesa del parere del Consiglio di Stato riguardo alla sentenza espressa dal Consiglio comunale di Bertinoro, che aveva definito “ servizio di rilevanza economica” quello “con natura remunerativa ed inserita in un mercato”. “Il Consiglio di Stato non ha dato ragione al Consiglio comunale di Bertinoro”, ha detto il sindaco Giorgio Pighi, aggiungendo: “Secondo me, l’unica strada percorribile è inserire nello Statuto i criteri che deve avere l’erogazione di acqua, attraverso la formula innovativa che abbiamo individuato”.
Federico Ricci si è espresso invece a favore di una modifica dello Statuto in cui venga esplicitato che la gestione dell’acqua sia “priva di rilevanza economica”. Una dicitura “che sarebbe manifestazione di un’importante volontà politica”, afferma il consigliere Ricci concludendo: “Mi esprimo quindi in senso contrario alla modifica dello Statuto proposta dal Pd, pur riconoscendone il valore etico, perché pensiamo che essa non possa arginare la deriva mercantilistica promossa dal Governo con l’avvallo della Lega nord”.
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