08/10/2010

MAFIA, AMPIO CONFRONTO TRA MAGGIORANZA E OPPOSIZIONE

Consiglio comunale, numerosi interventi per riflettere sul contrasto alle infiltrazioni

Un ampio confronto tra maggioranza e opposizione ha caratterizzato il lungo dibattito sulla mafia che si è svolto ieri, giovedì 7 ottobre, in Consiglio comunale a Modena, dopo le relazioni di Enzo Ciconte, consulente della Commissione parlamentare antimafia, e di Vito Zincani, procuratore della Repubblica di Modena. Nel corso della discussione i consiglieri proponenti hanno presentato i relativi ordini del giorno.
A fare da apripista per il Pd, Paolo Trande, che ha anticipato alcune proposte del suo partito: l’istituzione di un comitato provinciale sulla legalità e il contrasto alla criminalità organizzata e l’introduzione, in tutte le procedure negoziali, delle autorizzazioni preventive per i sub-affidamenti nei settori più a rischio. Enrico Artioli ha parlato della necessità di una “cittadinanza responsabile e attiva”. Per il consigliere “gli elementi formativi e culturali svolgono un ruolo fondamentale per arrivare alla prevenzione dei fenomeni mafiosi”. Giancarlo Campioli ha proposto l’adesione all’associazione “Avviso pubblico”, “che conta più di 170 soci in tutta Italia e si prefigge di attivare percorsi educativi e di formazione nelle scuole, sul territorio e per dipendenti pubblici”, ha spiegato. Francesco Rocco ha ricordato come Modena sia la seconda città del nord Italia per infiltrazioni camorristiche. “Oggi che il tessuto economico è più debole è maggiormente esposto a pericoli di questo tipo e vanno potenziati gli interventi sul piano culturale”, ha affermato. Per Stefano Rimini “c’è il rischio di una parziale sottovalutazione del fenomeno. A Modena la malavita non si presenta con la coppola in testa, ma manda avanti fior di professionisti”. Cinzia Cornia ha presentato l’ordine del giorno per l’attribuzione di un pubblico encomio a Confindustria. “Sarebbe auspicabile – ha detto – che tutte le associazioni imprenditoriali della produzione e del commercio introducessero autonome norme restrittive”. Maurizio Dori ha sottolineato come “anche a Modena il settore edilizio privato è stato gestito spesso da soggetti provenienti da infiltrazioni camorristiche”, mentre Stefano Prampolini ha auspicato che dal Consiglio esca “un forte segnale che Modena può contrastare il fenomeno della mafia”. Elisa Sala ha presentato la mozione che chiede al Parlamento di non consentire la vendita dei beni confiscati. “E’ elevato il rischio che, nei territori ad alta infiltrazione mafiosa, la vendita di un bene confiscato rappresenti una nuova possibilità di acquisto da parte dei precedenti proprietari”, ha commentato. Fabio Rossi ha osservato che “il contrasto alla mafia deve vedere unite maggioranza e opposizione”, mentre Salvatore Cotrino ha presentato l’ordine del giorno per l’adesione del Comune alla 15esima giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Gian Domenico Glorioso ha annunciato il voto contrario del Pd alla mozione presentata da Idv: “C’è un passaggio fuori luogo nel quale si adombra un legame tra Hera e società vicine la camorra napoletana”, ha detto. “Si chiede inoltre al sindaco di fare cose che non gli competono”.
Numerosi anche gli interventi dell’opposizione. Per il Pdl, Adolfo Morandi ha sottolineato l’importanza “della confisca alla mafia di beni in quantità. Il fenomeno mafioso può essere combattuto fino in fondo e può terminare”, ha affermato. Per Olga Vecchi la “smania di costruire” del Comune di Modena “rischia di rendere la città un polo di attrazione per la mafia che nel mattone tenta di pulire il proprio denaro sporco”, mentre per Luigia Santoro è importante “rompere il muro dell’omertà. Occorre un controllo continuo delle imprese e una grande attenzione all’educazione dei giovani su questi temi”.
Per la Lega nord, Stefano Barberini ha sottolineato come “in una definizione ampia, mafioso può essere un sindaco che fa vincere appalti edilizi a propri amici, un professore che fa assegnare borse di studio ai propri figli, o il nostro vicino di casa. Bisogna stare attenti alle persone che avviciniamo”. Per Sandro Bellei “il Governo sta ottenendo da tempo ottimi risultati, anche l’ente locale si deve allineare a una serie di necessità, come ad esempio il combattere prostituzione e droga”.
Secondo Sergio Celloni, Mpa, "oggi la mafia è colta e istruita, e ha società e mille ramificazioni. Bisogna alzare il livello di attenzione ed eliminare il lavoro nero così da creare una maggior professionalità e sicurezza”.
Andrea Galli, Modena nuova, ha evidenziato che “i circuiti con cui la mafia ricicla il denaro sono le finanziarie, gli esercizi pubblici e l’edilizia; settori in cui i controlli possono essere facilmente elusi”.
Eugenia Rossi, Idv, ha presentato la sua mozione: “L’Amministrazione deve fare quello che è in grado fare”, ha detto. “Chiedo una serie di interventi che possano far comprendere alla cittadinanza la volontà del Comune di muoversi in maniera diversa”. Rossi ha, inoltre, espresso criticità sulla mozione relativa a Confindustria perché “si va a lodare quello che dovrebbe essere la norma”.
Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, ha illustrato due mozioni. “La criminalità organizzata – ha affermato – deve essere contrastata in ogni sua forma con la collaborazione tra tutte le istituzioni preposte e gli enti locali territoriali”.
Nel dibattito sono intervenuti anche alcuni assessori comunali. Fabio Poggi ha incitato l’Aula a fidarsi dei giovani: “E’ importante e urgente agire affinché le nuove generazioni abbiano sempre più interesse a intervenire per il cambiamento della società. Coinvolgiamo i giovani nel comitato proposto dal Pd”.
L’assessore Antonino Marino ha sottolineato che l’80 percento degli appalti viene assegnato ad aziende locali: “Credo che sia una risposta importante al problema”, ha affermato. “Il Comune di Modena, non da oggi, nelle gare d’appalto ha inoltre deciso di privilegiare il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa”.
 

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