07/10/2010

MAFIA, A MODENA CONSIGLIO COMUNALE STRAORDINARIO

Dopo gli interventi della presidente e del sindaco, la parola a Zincani e Ciconte. Alle 17.30 è iniziato il dibattito su otto ordini del giorno presentati dai gruppi

Contribuire all’azione di contrasto delle organizzazioni mafiose condotta da forze dell’ordine, Questura, Procura e Commissione antimafia, ma soprattutto esercitare controlli a tutti i livelli e in ogni singolo settore per evitare l’intrusione di fenomeni mafiosi nel sistema economico e produttivo, a partire dai subappalti, dagli appalti pubblici e dai flussi di finanziamento delle banche.
E’ questo il ruolo delle istituzioni locali nella lotta alla mafia secondo il sindaco di Modena Giorgio Pighi, intervenuto oggi pomeriggio al Consiglio comunale straordinario dedicato alle “Politiche di prevenzione e contrasto alle infiltrazioni mafiose”. Pighi ha ricordato il ruolo positivo svolto dall’Osservatorio provinciale sugli appalti e dall’Osservatorio sulla sicurezza e ha annunciato il rinnovato impegno su questo fronte anche dei Comuni membri del Forum della sicurezza.
Il Consiglio straordinario è iniziato alle 15.30 alla presenza di autorità e rappresentanti della società civile.
“Il Consiglio comunale odierno risponde alla necessità di tenere elevato il livello di attenzione delle coscienze sul tema della legalità e di ribadire una ferma condanna a ogni atto e atteggiamento mafioso atto a diffondere l’illegalità”. Ha esordito la presidente Caterina Liotti introducendo gli interventi degli esperti invitati a partecipare alla seduta: Enzo Ciconte, docente di Storia delle organizzazioni criminali e consulente della Commissione parlamentare antimafia e il procuratore della Repubblica di Modena, Vito Zincani.
“Non ci sono attività mafiose senza la mafia” – ha detto Enzo Ciconte, introducendo un’analisi dello sviluppo dei fenomeni criminali organizzati nel nostro territorio. “Negli ultimi vent’anni Modena ha conosciuto la presenza dell’Ndrangheta e dei Casalesi, oggi la prima è più contenuta mentre i Casalesi hanno attività rilevanti. E’ l’edilizia il cavallo di Troia attraverso cui è entrata la presenza mafiosa. Il problema è invisibile alla popolazione, perché i Casalesi taglieggiano a Modena i loro conterranei, ma il rischio di infiltrazioni mafiose aumenta nella situazione attuale di crisi di liquidità; il pericolo è che i capitali mafiosi entrino nei circuiti economici e spostino la proprietà di intere aziende e attività. Il miglior campanello d’allarme sono i cittadini, le associazioni di categoria, le associazioni sindacali. Ecco perché il problema non si risolve esclusivamente con le forze dell’ordine, ma serve una rete”, ha spiegato il professor Ciconte aggiungendo che per quanto riguarda le Amministrazione comunali, “l’adesione al protocollo di Avviso pubblico è di straordinaria importanza”. Infine dal consulente della Commissione parlamentare antimafia è giunto un monito: “Attenzione alle truffe, nei reati economici la presenza mafiosa è molto più forte di quello che pensate”.
Anche per Vito Zincani, procuratore della Repubblica di Modena, “la criminalità organizzata è un fenomeno globale e la questione va affrontata a tutti i livelli, anche anticipando la cultura della legalità negli ambiti educativi”. Per spiegare la mafia, Zincani ha utilizzato la metafora del virus: “Siccome la sua penetrazione è silente e rimane invisibile – ha detto – dobbiamo vaccinare l’organismo sociale predisponendo anticorpi attraverso il monitoraggio attento e sistematico di tutti i settori a rischio”. Inoltre, le organizzazioni criminali dispongono oggi di enormi quantità di denaro “perché il crimine non conosce crisi finanziaria – ha sottolineato il procuratore – e il fronte su cui siamo chiamati ad agire è l’ingresso dell’associazione mafiosa nella sfera finanziaria”, un campo reso particolarmente complesso, poiché “le ricchezze dei proventi mafiosi vengono trasferite nei circuiti finanziari attraverso le società offshore. L’obiettivo della criminalità organizzata è penetrare all’interno del potere economico e da lì nel potere politico”, ha concluso Zincani.
Alle 17.30 circa in Aula è iniziato il dibattito su otto ordini del giorno presentati dai gruppi consiliari.
 

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