12/10/2010

I CONSIGLIERI TADDEI, BELLEI E GALLI PASSANO AL PDL

Ieri, lunedì 11 ottobre, la comunicazione in Consiglio seguita da un lungo dibattito

Da ieri, lunedì 11 ottobre, i consiglieri Pierluigi Taddei e Sandro Bellei della Lega nord, e Andrea Galli di Modena nuova (già uscito nel mese di luglio dalla Lega nord) sono ufficialmente passati al gruppo consiliare del Pdl. Taddei e Galli, circa nove mesi fa, erano usciti dallo stesso gruppo per entrare a far parte della Lega nord, schieramento tra le cui fila era invece stato eletto Sandro Bellei. A seguito della comunicazione la presidente del Consiglio comunale di Modena Caterina Liotti ha aperto il dibattito.
Il capogruppo del Pdl Adolfo Morandi ha annunciato l’accoglimento unanime della richiesta dei consiglieri entranti. “Galli e Taddei hanno ammesso pubblicamente di aver fatto un errore ad andarsene e hanno chiesto di rientrare nel partito”, ha spiegato. Gli eventuali contrasti vanno mantenuti all’interno del partito”.
Il consigliere Sandro Bellei ha ringraziato il Pdl per l’accoglienza. “Nulla voglio aggiungere a quanto è già stato detto e pubblicato sui giornali in questi giorni, cui secondo me è stato dato sin troppo spazio”, ha affermato.
Mauro Manfredini, capogruppo della Lega nord, ha parlato di “evento spiacevole, che però fa parte della dialettica politica” e di regole precise. “Non viene tollerato che siano disattese, come è successo quando i consiglieri ci hanno fatto apprendere dell’autosospensione dal nostro gruppo solo attraverso la stampa”, ha concluso.
Michele Barcaiuolo, Pdl, ha sottolineato come un momento “che dovrebbe essere di grande positività finisce per avere ricadute negative. Chi ha gestito la vicenda ha fatto diversi errori. Nel momento in cui sulla sostanza c’era accordo ha usato la forma per andare a creare spaccature nel gruppo e nel partito”.
Per Sergio Celloni, Mpa, “i partiti considerano le persone come elementi, usati all’occorrenza e, nel caso, scaricati. Ritengo fondamentale ripristinare il ruolo della politica. Bisogna liberarsi da azioni che non mettono minimamente al centro la persona”, ha detto.
Vittorio Ballestrazzi, Modenacinquestelle.it, ha citato gli articoli 67 della Costituzione e 29 dello Statuto comunale che parlando di assenza di vincolo di mandato. “I partiti dovrebbero lasciare la piena responsabilità agli eletti per quello che credono essere il bene della Nazione o della città di Modena. Siamo in quest’Aula nell’interesse dei cittadini, i partiti devono fare un passo indietro”.
Per Enrico Artioli, Pd, “è possibile e legittimo dire che non esiste un vincolo di mandato per i consiglieri, ma c’è anche un problema di responsabilità nei confronti degli elettori e dei partiti che li hanno candidati. Una spiegazione trasparente per tutti questi spostamenti è necessaria in rispetto dei cittadini”.
Andrea Galli ha spiegato che con il passaggio da Pdl a Lega nord credeva di trovare “una realtà completamente diversa. Nella Lega è presente una piccola lobby che detiene in mano il potere di decidere chi tenere e chi espellere. E’ un sistema barbarico che può essere paragonato a un assassinio politico”. Sul percorso di rientro al Pdl, Galli ha ammesso “che si poteva fare meglio. Me ne faccio carico”.
Olga Vecchi, Pdl, sperava “di trovare un clima di accoglienza dei tre consiglieri”. La consigliera ha ricordato che “un partito davvero alternativo a questa Amministrazione si ottiene con capacità e numeri. Passare dal coordinamento provinciale, che nessuno ha nominato, voleva dire fermare in purgatorio tre consiglieri che potevano aiutarci”, ha commentato.
Rossi Nicola ha definito “ingeneroso” il parlare di sistema barbarico, lobby ed altro in riferimento al suo partito, la Lega nord. “In una occasione di questo tipo un basso profilo sarebbe stato più utile a tutti”, ha detto. “Sento il bisogno di difendere la Lega e le persone che la rappresentano ad ogni livello”.
Pierluigi Taddei ha ammesso di aver compiuto un errore lasciando il Pdl. “Chiedo scusa ai colleghi del gruppo per il dispendio di tempo, ma credo che la nostra colpa sia da considerarsi lieve, dovuta a una scelta affrettata come reazione al comportamento politico del cofondatore del Pdl che avevo seguito da anni”.
Andrea Leoni ha parlato di “credibilità”, data da un “comportamento coerente e dal mantenimento della parola data. Nessuno nel Pdl si è opposto alla richiesta dei consiglieri, ma sono state espresse modalità diverse di rientro. Qualcuno ha lavorato per dividere il gruppo. Continuerò a perseguire l’azione politica del Pdl”.
Stefano Barberini, Lega nord, ha espresso rammarico: “Come opposizione stiamo perdendo la possibilità di farci vedere uniti e di costituire una vera alternativa alla sinistra”, ha detto. “Speriamo che questo sia l’ultimo tempo tolto al nostro lavoro”.
A chiudere il dibattito il sindaco di Modena Giorgio Pighi: “Non c’è niente di più di un sommarsi di divergenze”, ha affermato. “Il nostro sistema politico è in difficoltà. La Costituzione dà un ruolo ai partiti e una funzione agli eletti in rapporto alla rappresentanza. Nel 1948, con il sistema proporzionale la questione si risolveva da sé, oggi non si capisce più dove sta l’io e il noi”.
 

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