Inaugura domenica 3 ottobre alla gipsoteca Graziosi la mostra “Dipinti nascosti: il premio Poletti e gli esordi di Alfonso Artioli”, che proporrà alcune opere inedite dell’artista modenese (1913-1986). Allestita in occasione della VII Giornata nazionale degli “Amici dei musei” dedicata al tema “Arte nascosta”, la piccola esposizione rimarrà aperta fino a domenica 7 novembre, con ingresso gratuito, alla gipsoteca “Giuseppe Graziosi” al piano terra del Palazzo dei musei, viale Vittorio Veneto 3 (sabato, domenica e festivi dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18. Da martedì a venerdì apertura su richiesta. Informazioni allo 059 2033101).
Domenica alle 11, nella sala dell’ex Oratorio del Palazzo dei musei, Tomas Fiorini presenterà il tema della mostra, “Il premio Poletti”, riconoscimento che il Comune di Modena istituì nel 1870 per sostenere i giovani artisti locali. Introdurranno la conferenza Gaetano Rossi, presidente dell'associazione “Amici dei musei” e Francesca Piccinini, direttrice del Museo civico d'arte. Seguirà, alle 12, l’aperitivo di inaugurazione alla gipsoteca.
L'iniziativa prende spunto dallo studio che il Museo civico d'arte sta conducendo sul premio Poletti e più in generale sulla pittura dell'Ottocento e del Novecento in vista della pubblicazione del nuovo catalogo dei dipinti. Si presenta così per la prima volta al pubblico un nucleo di opere inedite eseguite da Alfonso Artioli a partire dal 1937, nell’ambito del premio. I quadri in mostra consentono di apprezzare gli esordi pittorici di un artista, Alfonso Artioli, perlopiù noto come autore di illustrazioni destinate a libri, riviste e quotidiani, e allo stesso tempo di cogliere segni di un marcato adeguamento alla pittura del gruppo Novecento e alle esigenze propagandistiche del regime fascista.
Il premio Poletti dava seguito alle volontà testamentarie dell'architetto Luigi Poletti, che aveva inteso assicurare a giovani artisti la possibilità di perfezionarsi alle accademie di Belle arti di Roma, Firenze e Venezia. Il beneficio era riservato a cittadini modenesi che avessero già frequentato l'Accademia Atestina e veniva assegnato dopo un concorso. I partecipanti dovevano presentare un saggio di pittura su tema dato, un piccolo bozzetto e una copia tratta da nudo. Un elaborato scritto doveva inoltre certificare ampie conoscenze di storia dell'arte e mitologia.
Nata per raccogliere i saggi realizzati per il concorso, la galleria Poletti (un tempo ospitata nei locali dell’attuale gipsoteca) si arricchì continuamente fino agli anni Quaranta del Novecento. Ciò che rimane oggi è una ricca testimonianza della cultura artistica locale, dall’Unità d'Italia alla Seconda guerra mondiale. Ripercorrerne le tappe significa cogliere gli esordi dei tanti pittori modenesi che si sono cimentati con il concorso Poletti, leggendo in filigrana le concezioni artistiche dei professori dell’accademia, e il rapporto con le novità italiane ed europee e con la società del tempo.
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