18/01/2010

MODENA, IL SINDACO PRESENTA IL BILANCIO 2010-2012

Nel 2010 previsti 111 milioni per il welfare e 70 milioni destinati a investimenti

 

“Per il 2010 prevediamo una spesa a favore dei cittadini modenesi di oltre 214 milioni di euro ai quali si devono aggiungere circa 73 milioni per gli investimenti. La cosiddetta spesa corrente aumenta di circa 3,7 milioni rispetto al preventivo 2009 (+ 1,7 %), un incremento determinato integralmente dai costi per le politiche sociali (circa 2,7 milioni) e da quella per i servizi scolastici (1,3 milioni). Il welfare, con 111 milioni di euro, rappresenta il 52,5% della spesa corrente, mentre 36 milioni andranno impegnati alle voci ambiente, territorio e sicurezza urbana”. Con queste parole il sindaco di Modena Giorgio Pighi ha presentato al Consiglio comunale il documento sulle Politiche di bilancio 2010-2012, sul quale i consiglieri saranno chiamati a votare lunedì 8 febbraio.
Nella sua presentazione, il sindaco ha lamentato “l’assenza di investimenti e trasferimenti da parte del Governo” e rivendicato la convinzione “che i Comuni costituiscano l’ossatura vera della nazione”. Pighi ha ricordato che Modena vanta crediti verso lo stato per oltre 16 milioni di euro. Ha poi precisato che “ad eccezione della spesa sociale, tutto il resto della macchina comunale non solo non aumenta la propria spesa, ma invece la riduce drasticamente. Siamo costretti – ha detto il sindaco – a tagliare iniziative, mostre e manifestazioni, il che significa tagliare lavoro e negare opportunità. Non è giusto che i cittadini modenesi debbano pagare gli errori romani, catanesi, campani o palermitani”.
Il sindaco si è poi soffermato su alcune iniziative predisposte per affrontare il momento di crisi economica, come la possibilità, per famiglie che hanno subito la crisi economica, di chiedere un abbassamento delle tariffe dei servizi. Tentare di rispondere alle esigenze delle imprese, ampliare l’organico della Polizia Municipale, rafforzare l’offerta di posti al nido d’infanzia, aumentare la raccolta differenziata sono alcuni degli altri impegni assunti dall’Amministrazione.
“Anche in questo bilancio - ha aggiunto Giorgio Pighi - non tocchiamo quasi la leva delle tariffe e dei tributi (Ici, Addizionale comunale all’Irpef, Pubblicità, Affissioni, Tosap, Passi carrabili) e quando lo si fa è per recuperare in piccola parte i maggiori costi di produzione per i servizi sociali, educativi, sportivi e per la raccolta dei rifiuti, con un incremento del 2,5%. Per garantire servizi e prestazioni ai cittadini, dovremo utilizzare oltre 8 milioni (pari al 70% del gettito) di proventi derivanti da concessioni edilizie e circa 1,6 milioni di concessioni cimiteriali. Avremmo preferito destinare questi fonti solo agli investimenti, ma in un momento di difficoltà generale ci è sembrato giusto privilegiare la spesa sociale e quindi il sostegno alle famiglie, anche chiedendo un maggior impegno a Regione, azienda Usl e Fondazione Cassa di Risparmio”. La possibilità di garantire servizi di qualità alle famiglie di redditi medio-bassi corrisponde a un trasferimento indiretto di benefici economici pari a circa 21 milioni di euro per i soli servizi educativi e sociali.
Gli investimenti ammonteranno a oltre 70 milioni, quasi tutti autofinanziati, in ciascuno dei tre anni. L’attenzione è rivolta alle manutenzioni, alle opere in corso di realizzazione, come le scuole Marconi, e infine ai progetti che godono di finanziamenti da altri enti. Il sindaco ha ricordato i diversi cantieri aperti in città: “una nuova Modena sta crescendo lungo la fascia ferroviaria, nei Peep, nei progetti di recupero del Villaggio Artigiano, nelle strutture per l’innovazione a Cittanova 2000. E poi ancora nel Museo Casa natale Enzo Ferrari che ha già imboccato la fase della realizzazione, nel parcheggio del Novi Sad, nell’ex Amcm, nel complesso per la cultura costituto dall’ex S. Agostino-Estense”. Giorgio Pighi ha inoltre ricordato gli interventi in corso per il recupero dell’ex Manifattura, lo scalo merci o lo spostamento della linea ferroviaria storica previsto per il 2011. “Questi interventi definiscono un futuro rivolto alla qualità e dunque alla capacità di attrarre nuovi modenesi, nati qui o altrove”. Il sindaco ha sottolineato che “anche di recente Modena si è confermata ai primi posti in Italia tra le città capaci di attuare una vera integrazione tra il tessuto sociale esistente ed i cittadini migranti”e confermato l’impegno per la sicurezza, con il rilancio del tavolo tecnico cittadino e l’uso selettivo dello strumento delle ordinanze.
Il primo cittadino si è soffermato sulla riorganizzazione della macchina comunale per “trovare l’equilibrio migliore tra costi, capacità di risultato, efficacia nell’intervento”, ha ringraziato per il lavoro svolto il ragioniere capo Mario Scianti e ha ribadito “la centralità del Consiglio Comunale nel suo ruolo fondamentale di indirizzo e di sede del confronto politico tra i rappresentanti dei cittadini”.
Giorgio Pighi ha poi annunciato l’intenzione di “far nascere il più ampio dibattito sul futuro della comunità modenese. Coinvolgeremo – ha detto - le categorie sociali ed economiche, le istituzioni culturali, gli artisti e i consumatori, gli imprenditori, i cantanti, i pittori e i fotografi, per creare opportunità e sedi di confronto dove i singoli cittadini, i giovani, gli immigrati possano esprimersi. Vogliano discutere – ha proseguito il sindaco - di urbanistica e architettura in Piazza Grande e poi a seguire nei luoghi di lavoro, nei momenti di aggregazione, nei bar, per arrivare ad approvare un nuovo strumento urbanistico di governo della città: il nuovo piano strutturale comunale, che dovrà aggiornare e sostituire l’attuale piano regolatore approvato sul finire degli anni ’80”. Il sindaco ha annunciato l’avvio di “un laboratorio dal quale dovranno scaturire le ragioni e le modalità di un nuovo patto tra i modenesi, che rinnovi le motivazioni profonde della coesione sociale che ha consentito e consente a Modena di crescere e di rimanere attivamente al centro di un sistema tra i più avanzati al mondo. Il progetto – ha spiegato – sarà impostato da qui alle elezioni regionali, in primavera coinvolgeremo le realtà organizzate e con l’approssimarsi dell’estate i cittadini. Accompagneremo tutto questo con indagini e studi, raccogliendo contributi qualificati e promuovendo anche autonome iniziative di partecipazione. Entro la fine dell’anno avremo i risultati e con quelli impareremo a fare i conti, tanto nell’attività quotidiana, quanto e soprattutto nel progettare il futuro della nostra città”.
Dopo il sindaco, è intervenuto in aula l’assessore al Bilancio e vicesindaco Alvaro Colombo, entrando nel dettaglio di alcune scelte. “L’investimento sul welfare – ha detto – ci pare una risposta in termini di equità sociale, un modo corretto per affrontare la crisi, per difendere l’occupazione femminile”. L’assessore Colombo ha inoltre ribadito “l’importanza degli investimenti come sostegno all’economia del territorio”. Il ricorso all’indebitamento, in presenza di investimenti strategici, è previsto per una cifra di 10 milioni ogni anno: “un indebitamento contenuto – ha commentato l’assessore – per evitare ricadute negative sulla spesa corrente”. L’assessore ha poi presentato ai consiglieri i dati di dettaglio sui servizi, spiegando che “le tariffe coprono, in media, circa il 28,7% dei servizi a domanda individuale, con un grado di copertura inferiore rispetto a quello dello scorso anno”. Colombo ha inoltre sottolineato, nonostante le difficoltà di costruzione del bilancio, l’espansione del settore degli asili nido con 20 posti in più, di 2 posti nelle comunità alloggi per disabili e 4 nei centri diurni.
Per quanto riguarda la spesa per investimenti, l’assessore ha sottolineato l’importanza delle manutenzioni di edifici pubblici, scuole e strade. Il 5,3% degli investimenti andranno alle politiche abitative, il 10% alla mobilità sostenibile, il 12% ai nuovi edifici scolastici. L’assessore, riprendendo i dati relativi alla spesa per lo stato sociale e i servizi, ha affermato che “l’arrivo in città di persone di diversa origine e di diversa cultura è anche una risorsa. La costruzione di una cultura dei diritti è l’anticorpo migliore per evitare situazioni come quelle che si sono viste in altre zone del nostro paese”. Ha infine ringraziato tutti coloro che hanno contribuito con consigli e critiche alla costruzione del bilancio.
 

Azioni sul documento