Sagome di soldati, una grande bandiera, gigantesche medaglie, ma anche fotografie che occupano lo spazio delle finestre e ricevono luce dall’interno.
Domenica 10 gennaio è l’ultimo giorno alle ex Fonderie per la mostra “RiskArt!”, che a 60 anni di distanza rievoca i fatti del 1950, quando sei operai vennero uccisi dalla Celere. Dalle 17 alle 24 l’opera degli artisti Fabio Bonetti, Gianluca Rossi e Cristina Panicali resterà illuminata per poi spegnersi definitivamente.
Curata da Fulvio Chimento e Antonella Malaguti, l’opera valorizza l’idea dei vincitori della seconda edizione del concorso regionale per giovani curatori e critici d’arte “A cura di…”, promosso e realizzato dall’ufficio Giovani d’arte del Comune in collaborazione con gli assessorati alle Politiche finanziarie e all’Urbanistica. Il progetto espositivo è realizzato interamente in esterno e individua quale punto di osservazione ideale il cavalcavia di viale Ciro Menotti.
La struttura delle ex Fonderie ha ispirato a Bonetti e Rossi un’opera che rilegge in chiave artistica uno dei capolavori della cinematografia del Novecento: “Il grande dittatore” di Charlie Chaplin, nell’intento di smascherare, grazie all’ironia, un’autorità astratta che esercita il suo potere attraverso la manipolazione. Cristina Panicali ricorre invece al mezzo fotografico per mettere in luce il gioco infinitamente replicabile di rappresentazione e immaginazione: il rischio massimo è illudersi di interpretare oggettivamente la realtà. Rottura, cambiamento, riscatto, pericolo di crollo sono le parole chiave della mostra allestita alle ex Fonderie, metafora moderna di un territorio espressivo da riconquistare.
Azioni sul documento