Le Consulte delle Politiche familiari e delle Politiche solidali diventeranno un tutt’uno, dal nome ‘Consulta delle politiche familiari, solidali e della coesione sociale”. La rappresentanza dei cittadini stranieri invece cambierà faccia. E’ stata, infatti, sospesa l’applicazione del Regolamento vigente relativo alla Consulta dei cittadini Stranieri e Apolidi residenti a Modena ed è stato dato mandato all’assessore alle Politiche sociali, sanitarie ed abitative del Comune di Modena Francesca Maletti di predisporre un percorso atto a ridefinire tale Regolamento. E’ quanto definito dalla delibera approvata in Consiglio comunale con il voto favorevole del Pd, ad eccezione del consigliere Luigi Alberto Pini che non ha partecipato al voto, contrario di Pdl e Lega Nord.
“Le trasformazioni del contesto socio-economico-culturale sollecitano riflessioni per focalizzare strategie e strumenti al passo con i cambiamenti in atto – afferma l’assessore Maletti – come l’aumento della popolazione straniera regolare o che ha ottenuto la cittadinanza italiana. Le forme associative degli stranieri sono aumentate e si sono radicate nella nostra comunità, si rende quindi necessario e auspicabile il loro coinvolgimento all’interno delle diverse Consulte di settore”. Il regolamento di elezione e di gestione della Consulta dei cittadini stranieri e apolidi risale al 1996 “ed era stato strutturato in modo tale da creare una ‘palestra di democrazia’, per far conoscere agli stranieri le dinamiche del confronto e dell’azione politica e prepararli ad esercitare un voto amministrativo, diritto per il momento riconosciuto soltanto ai cittadini dell’Unione Europea. Negli anni, quindi, gli stranieri hanno perso interesse alla vita della Consulta e la percentuale dei votanti è diminuita”. L’assessore sottolinea per questa ragione la necessità di rivedere i criteri di rappresentanza e le modalità di rapporto con la Pubblica Amministrazione, ritenendo quelli attuali “non più adeguati alle trasformazioni sociali in atto”.
Per ciò che riguarda l’unificazione delle Consulte per le Politiche familiari e solidali, Maletti precisa: “Le Consulte stesse, considerato che la maggior parte delle associazioni e dei temi d’interesse coincidono, hanno proposto all’Amministrazione un percorso volto a diventare un unico organismo, condividendo questo percorso con le associazioni interessate”. Inoltre, lo stesso Piano sociale e sanitario approvato dalla Regione Emilia Romagna nel 2008, che prevede una maggiore integrazione sociale e sanitaria unificando anche gli strumenti del Piano di Zona e del Piano della Salute, ridefinisce le modalità di concertazione e di confronto con le associazioni su queste tematiche, prevedendo la partecipazione delle associazioni ai tavoli tematici del Piano del Benessere e della Salute. “Questa unificazione – conclude l’assessore – eviterà così la duplicazione di percorsi”.
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