Mostre e musei di Modena saranno aperti, ad ingresso gratuito, mercoledì 6 gennaio, giorno dell’Epifania. Ecco, in sintesi, le principali esposizioni.
Musei civici. Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 si possono visitare al Palazzo dei Musei (viale Vittorio Veneto 5) le collezioni comunali, composte dal Museo archeologico, che conserva le più antiche testimonianze della presenza umana nel territorio modenese, dalle Raccolte etnologiche, con oggetti della Nuova Guinea, del Perù precolombiano, dell’America del Sud, dell’Africa e dell’Asia, e dal Museo d’arte, che documenta le trasformazioni di Modena dal Medioevo all’età moderna. In particolare, il Museo civico d’arte propone la nuova sala dedicata al lascito del commercialista modenese Carlo Sernicoli, scomparso nel 2007. Tra le opere, dipinti di Giovanni da Modena, Elisabetta Sirani, Guercino, Ubaldo Oppi e Virgilio Guidi. Ingresso libero.
Archeologia. Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 è aperta nel Lapidario Romano dei Musei civici (Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5) la mostra “Mutina oltre le mura. Recenti scoperte archeologiche sulla via Aemilia”. L’esposizione presenta le più recenti scoperte lungo la via Emilia a est e a ovest della città, dagli scavi del santuario preromano di Cittanova ai rinvenimenti della ricca necropoli orientale di Mutina dalla quale proviene il fregio architettonico con corteo marino che decorava un imponente edifico funerario. La mostra è arricchita da un video e da postazioni multimediali per navigare tra le scoperte archeologiche lungo l’antica strada consolare. Ingresso gratuito.
Scegli il pezzo. Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 le sale del Museo civico archeologico (Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5) propongono “Choose The Piece. Il museo della città come luogo di dialogo interculturale”, esposizione dei ritratti fotografici che Paolo Terzi ha realizzato per documentare l’adozione di reperti delle collezioni comunali da parte di giovani migranti nell’ambito di un progetto europeo. Ingresso libero.
People. Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 18 le sale del Museo etnologico (Palazzo dei Musei, viale Vittorio Veneto 5) propongono “People. Il catalogo degli umani tra ‘800 e ‘900”. Accanto agli oggetti che appartengono alle collezioni comunali sono esposte figurine pubblicitarie del XIX e del XX secolo dedicate alla classificazione di luoghi esotici. Ingresso libero.
Museo della Figurina. Dalle 10.30 alle 18 si può visitare a Palazzo santa Margherita il Museo della Figurina, la più importante collezione al mondo di piccole stampe, con 500 mila esemplari che permettono di ripercorrere storia, costume, sport e passioni di 150 anni di storia. E’ inoltre in corso la mostra “People. Il catalogo degli umani tra ‘800 e 900”, che attraverso 800 immagini si occupa di abiti, tradizioni, abitazioni, caccia, uso del fuoco, ma anche tecniche approntate dalle mamme per trasportare i bambini, giochi e forme di comunicazione. Ingresso gratuito.
Holstad. Dalle 10.30 alle 18, nella Sala Grande di Palazzo santa Margherita si può visitare la mostra “Christian Holstad. I confess”, prima personale dell'artista americano noto per la disinvoltura con la quale si esprime attraverso scultura, installazione, disegno, collage, assemblage, video e performance. Ingresso libero.
Don Bettelli. Dalle 10.30 alle 18, nelle Sale superiori di Palazzo santa Margherita è aperta la mostra “La collezione don Casimiro Bettelli. Opere inedite da Fontana a Schifano”. A dieci anni dalla prima rassegna dedicata alla raccolta, sono state selezionate opere che il sacerdote lasciò in eredità all’Arcidiocesi di Modena, ora in comodato d’uso alla Galleria civica. Cinquanta i lavori esposti, in gran parte riconducibili all’Informale, al clima pop italiano e alla Transavanguardia. Ingresso libero.
Vania Comoretti. Dalle 10.30 alle 18, l’Area progetto della Galleria civica, a Palazzo santa Margherita, propone “Vania Comoretti. G Ratia”, sesto appuntamento della serie dedicata alla creatività giovanile emergente. Ingresso libero.
Ex fonderie. Sagome di soldati, una grande bandiera, gigantesche medaglie, ma anche fotografie che occupano lo spazio delle finestre e che ricevono luce dall’interno. Le ex Fonderie Riunite di Modena, luogo-simbolo della città, drammatico scenario dell’uccisione di sei operai da parte della Celere il 9 gennaio 1950, riprendono vita a sessant’anni di distanza grazie a “RiskArt!”, che a cura di Fulvio Chimento e Antonella Malaguti propone l’opera degli artisti Fabio Bonetti, Gianluca Rossi e Cristina Panicali. L’installazione sarà illuminata fino al 9 gennaio dalle 17 alle 24. Il punto di osservazione ideale è il cavalcavia di viale Ciro Menotti.
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