Per un giorno Modena torna capitale del beat italiano. Martedì 29 settembre, giorno scelto in omaggio alla celebre canzone di Battisti e Mogol (1967) portata al successo dall’Equipe 84, la città ricorda gli anni Sessanta con esecuzioni musicali, una serata con Beppe Carletti, Caterina Caselli e Mogol e con un concerto di Maurizio Vandelli, che dell’Equipe 84 è stato uno dei membri storici oltre che voce leader.
La giornata, organizzata dal Comune, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e da Confapi Pmi Modena, presenta un ricco programma. Alle 16, in tre piazze del centro storico, numerosi gruppi giovanili e guest star cantano il beat. In largo sant’Eufemia si possono ascoltare Piovedistravento, Maria Teresa Lonetti, Marshell, Zudema, Rachele e l’armata corallina, Sustan, Namastè, Johnny Grieco e Beat Repeat. In piazza san Giorgio suonano L’orca, Vicolo Davì, Mollier, Zoas, Benny & Arguto Pudibondo Band, Remida, My Speaking Shoes, Lace up e Graffiti Beat. In largo Muratori, infine, si esibiscono The Sea Monkeys, Novelune, Linfa, Pip Carter Lighter Maker, Enrico Mescoli, The Trees, Mila serve ai tavoli, Stereo 4 e Pennylane Band. Gli organizzatori chiederanno ad ogni gruppo di reinterpretare, attualizzandolo, un brano beat al fine di registrare un cd musicale che uscirà entro fine anno.
La giornata prosegue alle 19 in largo di Porta Bologna, dove un tempo si apriva il bar Grande Italia, storico ritrovo di musicisti beat. Qui sarà scoperta una targa e il largo sarà “sentimentalmente intitolato” Piazzetta 29 settembre. Il resto della serata avrà come scenario piazza Grande, dove alle 19.30 è in programma “Hippy hour”, cibo e bevande “per nutrire il corpo e aprire la mente”. Alle 20 inizia una serata-concerto beat, condotta dal giornalista Leo Turrini, che vedrà tra gli ospiti Beppe Carletti, Caterina Caselli, Mogol e i musicisti Heron Borelli, Rats, Amaranti Cestari Padovani, Silvia Mezzanotte, Antonio “Rigo” Righetti, Lara Luppi, Cecco Signa, Modena City Ramblers. Alle 22.30 si proseguirà con il concerto gratuito di Maurizio Vandelli (in caso di pioggia le iniziative serali si svolgeranno al Palapanini di via Divisione Acqui).
“Il nostro obiettivo è valorizzare, senza nostalgie, un pezzo di storia modenese di rilievo nazionale e un movimento culturale che ha attraversato i decenni ed è arrivato fino a noi”, spiega l’assessore comunale alla Cultura Roberto Alperoli, ideatore dell’iniziativa. “Modena può considerarsi a pieno titolo la capitale del beat italiano: è la città dove negli anni Sessanta sono nati l'Equipe 84, i Nomadi, Francesco Guccini, Caterina Caselli e diversi gruppi”.
Il luogo abituale di ritrovo dei protagonisti del beat e delle canzoni giovanili di quel periodo era il Bar Grande Italia, in largo Porta Bologna. “La nostra idea – conclude Alperoli – è di dare visibilità allo spazio fisico, la piazzetta, con cui viene identificato un periodo di straordinaria creatività e dove si è sviluppata la cultura musicale di quegli anni. Non si tratta solo di nostalgia, ma del recupero, attualissimo e necessario, di uno spirito non conformista e capace di valorizzare lo stupore e il sogno”.
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