Torna a far parlare di sé il ritratto di Francesco I dipinto da Velasquez, questa volta nella sala consiliare di Modena. Il famoso ritratto è stato oggetto di due interrogazioni, poi trasformate in interpellanze, una presentata dal consigliere del Pd William Garagnani dal titolo “Il ritratto di Francesco I lascia Modena? Impediamo al Sovrintendete Scalini ciò che non riuscì al bandito Maniero”, l’altra dal consigliere della Lega Nord Sandro Bellei: “Trasferimento a Sassuolo del quadro del Velàzquez che ritrae Francesco I”.
Nel presentare la sua interrogazione il consigliere Garagnani ha espresso la speranza che la questione sia ormai superata: “La Galleria estense è un contenitore di straordinaria importanza che raccoglie ancora tanto del patrimonio dinastico degli Estense” ha affermato. “La decisione del sovrintendente Mario Scalini di trasferire nel Palazzo ducale di Sassuolo il ritratto di Francesco I, se risultasse vera, si configurerebbe come una vera e propria rapina ai danni della città di Modena. Il dott. Scalini finirebbe per fare a Modena ciò che non fece il pericolosissimo bandito Maniero nel 1992”. Anche Bellei nella sua interrogazione chiedeva “cosa vogliano fare il sindaco e l’assessore alla Cultura per impedire che il patrimonio artistico modenese sia depauperato ingiustamente, impedendo ai turisti di passaggio nella nostra città di ammirare il capolavoro del Velàzquez. Si suggerisce sommessamente, piuttosto, di far ricorso ai magazzini della Pinacoteca estense, che si dice siano pieni di opere che non trovano posto per essere esposte”.
L’assessore alla Cultura Roberto Alperoli ha risposto alle interrogazioni definendo “bizzarro e unilaterale il gesto del sovrintendente, scorretto dal punto di vista amministrativo. Un atto poi corretto in corso. Sulla data del ritorno del dipinto ancora non si ha certezza. Venerdì 17 ci sarà un incontro con la soprintendenza regionale, che non è esattamente allineata a questa linea”. L’assessore ha, inoltre, aggiunto che “a Sassuolo il Velasquez non ha ottenuto un gran successo di pubblico, a dimostrazione che soluzioni improvvisate non servono”.
Eugenia Rossi dell’Idv, nel merito dell’interrogazione del consigliere del Pd, ha affermato: “Non si può accusare un sovrintendente di essere il peggiore dei criminali per aver spostato un dipinto. Non si devono attaccare questioni culturali, motivate, serie, con motivazioni incompetenti dal punto di vista artistico”.
Andrea Galli del Pdl ha criticato l’interrogazione di Garagnani: “E’ un’interrogazione sbagliata nella sostanza, perché il quadro è molto vicino, e nella forma, perché è offensiva nei confronti del sovrintendente. Questo richiamo puerile è ridicolo e non sta in piedi. Io non mi sento depauperato per averlo a Sassuolo e non a Modena, tornerà comunque. Bisognerebbe superare questa fase”.
Il consigliere Bellei nella sua replica si è dichiarato “parzialmente soddisfatto della risposta dell’assessore, secondo me questa tela rappresenta un simbolo importante di modenesità. Ritengo che il rientro del ritratto vada sottolineato con un momento di sollenità”.
Garagnani ha replicato ai colleghi che si sono espressi criticamente sulla sua interrogazione: “Non rispondo ai colleghi che si sono espressi in questo modo. In Consiglio dobbiamo avere un atteggiamento pedagogico per la città, di stile, con un linguaggio appropriato”. Ha poi aggiunto: “C’è evidentemente carenza di attenzione verso la pinacoteca. Questi beni rappresentano il nostro petrolio del futuro”.
L’assessore ha chiuso il dibattito chiarendo che i suoi termini “bizzarro e unilaterale” erano rivolti “al metodo utilizzato, non parlavo del sovrintendente. Non mi sembra strano prevedere trasferimenti per periodi limitati, ma è la metodologia utilizzata che mi sembra fosse in contrasto con le norme del buon senso. La solennizzazione per quando i ritratto torna a Modena potrebbe essere una buona idea”.
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