E’ dedicata alle feste e alle tradizioni la decima Giornata europea della cultura ebraica, in programma anche a Modena domenica 6 settembre (il 17 Elul 5769 secondo il calendario israelita) per iniziativa della Comunità, del Comune e della Fondazione Cassa di Risparmio (informazioni al numero 059 223978, comebraica.mo.re@fastwebmail.it).
La manifestazione, in programma in 59 località italiane e in 28 Paesi europei, approfondirà quest’anno gli aspetti di una tradizione che presenta molte sfaccettature; attraversando l'Europa e il Mediterraneo la cultura ebraica si è infatti confrontata con popoli e tradizioni diversi dando vita, per esempio, ad una grande ricchezza di generi oggi noti come musica klezmer, sefardita, sinagogale, yiddish e chassidica.
A Modena, dalle 9.30 alle 16, sono in programma visite guidate alle strade del ghetto e alle sinagoghe, mentre dalle 9.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 17 si può entrare nel tempio di piazza Mazzini. Dalle 10 alle 12 sono previste anche visite guidate ai lavori di restauro del cimitero ebraico, in strada san Cataldo, a cura di Ilaria Braida.
Alle 10.30, in piazza Mazzini, sarà inaugurata la mostra “Riti e tradizioni ebraiche”, mentre alle 11 si esibirà il gruppo musicale Mutina Golem. Alle 17, sempre in piazza, è in programma una conferenza del rabbino Beniamino Goldstein dal titolo “Il Seder (la cena pasquale). Un pasto speciale nel quale la tradizione diventa legge”. Si prosegue, ancora in piazza, con degustazioni di dolci tipici a cura dell’agriturismo Aggazzotti di Formigine (dove alle 20.30 è prevista una cena a tema), animazioni e balli ebraici a cura di Terre di danza. Per l’intera giornata, dalle 9 alle 19, sarà aperta, a cura della Nuova Tarantola, una libreria specializzata in testi sul mondo ebraico.
La presenza ebraica a Modena si fa risalire al secolo XI, anche se i primi documenti ufficiali sono del 1393, quando si stabilirono in città alcuni prestatori provenienti da Perugia, Rimini e Fermo. Con il trasferimento della corte estense da Ferrara, nel 1598, molti ebrei seguirono i duchi e la comunità raggiunse le mille persone. Nell’area di piazza Mazzini, dove nel 1638 fu istituito il ghetto, si affacciavano sinagoghe, confraternite e scuole. Fu solo con l’annessione di Modena al Regno d’Italia, nel 1861, che per gli ebrei iniziò il periodo dell’emancipazione. In quell’anno la comunità contava ancora mille persone, che si ridussero a 474 nel 1931 e a 185 nel 1945. Gli iscritti alla comunità modenese sono oggi una sessantina.
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