“È un’emozione unica”. “Ho conosciuto meglio i miei compagni con le loro mille sfaccettature”. “Hai tempo per far sciogliere il ghiaccio che tiene ferma la lingua e parlare, raccontare, descrivere”. “Quando un bambino racconta una storia sembra di esserci dentro e viverla tu in quel momento”. Così bambini e bambine, studenti e studentesse descrivono la propria esperienza con il cerchio narrativo: una metodologia basata sulle emozioni e usata da oltre 9 anni nelle scuole elementari e medie di Modena.
Venerdì 11 settembre dalle 8.30 alle 13 il Teatro dei Segni di Modena ospiterà l’iniziativa “Siamo tutti Sharazad”: una mattinata dedicata a narrazione e migrazioni che prende il nome dalla leggendaria narratrice delle Mille e una notte, una fanciulla che proprio con l’arte del racconto riuscì a salvarsi dalla condanna a morte. La mattinata di venerdì si aprirà con il concerto in forma teatrale “Il tempo dei migranti” della compagnia modenese Teatro dei Venti, che porta in scena canti, racconti, attese, emozioni di un gruppo di attori straccioni in cerca di denaro per poter emigrare.
Seguirà l’intervento di Franco Lorenzoni della Casa Laboratorio di Cenci, uno dei massimi esperti italiani nell’uso della metodologia narrativa sia nelle scuole, sia in progetti di integrazione e intercultura. Sarà presente anche l’assessore all’Istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè e alcune insegnanti che presenteranno i percorsi di narrazione messi in atto nelle scuole modenesi.
A Modena, negli ultimi anni, hanno partecipato a questo tipo di laboratori circa 20 classi delle diverse scuole elementari della città e 6 classi di due scuole medie. Alcune sperimentazioni sono iniziate anche alle superiori, in particolare Corni e Sigonio, dove un progetto coinvolge anche i ragazzi disabili. Il Memo, Multicentro educativo del Comune di Modena, propone un corso di formazione aperto a insegnanti, educatori, operatori culturali per imparare come applicare queste metodologie. Il lavoro con i ragazzi, ma anche con gli adulti, si basa sulla definizione di uno spazio magico, il cosiddetto cerchio narrativo, nel quale sentirsi liberi di narrare e condividere, per scoprire che molto spesso le emozioni, le paure e le esperienze degli altri non sono così diverse dalle nostre. Sulle esperienze realizzate è stato pubblicato anche un libro, “Così liberi mai”, e quest’anno saranno avviati anche nuovi percorsi di narrazione aperti agli adulti stranieri, insieme a uno scambio di racconti tra le scuole modenesi e alcune classi di scuole palestinesi e israeliane.
“Siamo tutti Shahrazad” fa parte del programma di Buon anno scuola, una serie di iniziative dedicate all’avvio dell’anno scolastico. Si continua giovedì 24 settembre in piazza Grande, quando nella rinnovata sede di Europe Direct, inaugurerà la mostra “Per cominciare a capire”, dedicata ai più piccoli, con giochi ed esperimenti tratti dalla realtà quotidiana per avvicinarsi alla scienza e alla logica. Appuntamenti dedicati alle scienze anche venerdì 25 settembre con il Campus universitario aperto e “La notte dei ricercatori” in piazza Grande, promossa dall’Ufficio ricerca dell’Università di Modena e Reggio Emilia. A ottobre si terranno poi il corso “Apprendere dalle emozioni” sulla scrittura autobiografica e la presentazione delle attività didattiche per l’anniversario dell’Unità d’Italia. Sempre a ottobre, il Teatro dei Segni di via San Giovanni Bosco ospiterà due spettacoli interattivi a tema scientifico ed ecologico: “Il naufragio” e “Il viaggio nel tempo”, rivolti a bambini tra i 4 e i 12 anni. Per informazioni su “Buon anno scuola” e per il programma completo delle iniziative si può cliccare su www.comune.modena.it/istruzione o www.comune.modena.it/memo, scrivere a memo@comune.modena.it o telefonare allo 059 2034311.
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