11/08/2009

BEPPE ZAGAGLIA RACCONTA LA "MANIA DELL'AMERICA"

Venerdì 14 agosto alle 21.15 tradizionale appuntamento ai Giardini ducali con il fotografo modenese. Immagini e racconti di una passione "a stelle e strisce"

I fumetti, le riviste illustrate, la Coca Cola, i divi del cinema, il ricordo dei soldati alleati, i romanzi di Scott Fitzgerald e Steinbeck, il Far West e i cow boys. Dopo la seconda guerra mondiale, l’America era il Paese dei sogni e di Marilyn Monroe, il nuovo mondo, la culla delle novità e delle mode e in molti, anche a Modena, amavano “fare gli americani”, imitare i gesti di Gary Cooper o Errol Flinn, Clark Gable o Spencer Tracy.
Ai “ricordi di un ragazzo che aveva la mania dell’America” è dedicata la tradizionale serata estiva del 14 agosto che il fotografo Beppe Zagaglia propone quest’anno ai Giardini ducali alle 21.15. L’iniziativa è organizzata dall’assessorato alla Cultura del Comune, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e da “I giardini d’estate” (ingresso gratuito).
Accompagnato al pianoforte dal maestro Pippo Casarini, Zagaglia racconterà la passione americana proiettando immagini tratte dal suo ultimo libro. Si tratta di “Ricordi di ragazzi che avevano la mania dell’America”, pubblicato dalle edizioni Il Fiorino con un testo del fotografo e venti testimonianze di modenesi come Roberto Armenia, Cesare De Carlo, Daniele Soragni, Gian Stefano Spoto e Vittorio Zucconi.
“Compravo le riviste americane”, ricorda Zagaglia. “Look” poi “Holiday”, che faceva vedere i posti più belli gli Stati Uniti, “Esquire” con un paginone centrale con una pin-up molto castigata ma molto bella e una volta c’era anche una foto di Marylin Monroe che ancora in Italia era sconosciuta ma non per me che mi ero subito innamorato di lei e le ho permesso di sposare Joe di Maggio, anche se ero un po’ geloso, solo perché era un mio collega giocatore di baseball ed era un mito”, scherza il fotografo modenese. “Mi piaceva molto anche il “Saturday Evening Post” perché aveva spesso i disegni di Norman Rokwell di un’America minore, intima, quella che io sognavo. Non capivo una parola di quello che c’era scritto, ma le fotografie erano bellissime, a colori e le pagine della pubblicità erano quelle che mi piacevano di più. Quelle macchine enormi con tante nichelature, poi i frigoriferi da cui di notte prendevano una coscia di pollo e la mangiavano bevendo un bicchiere di latte che la mattina il lattaio lasciava davanti alla porta, e non la ghiacciaia fuori dalla finestra come avevamo noi”.
Sullo schermo dei Giardini ducali, la sera di venerdì 14 agosto scorreranno vecchie immagini, copertine di libri, pagine di fumetti, pubblicità della Coca Cola, scatti della Monument Valley e di Fort Alamo, fotografie di modenesi con la “mania” dell’America.
 

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