Con uno spettacolo intitolato “Non al denaro, non all’amore né al cielo”, il cantautore, attore e regista David Riondino rende omaggio a Fabrizio De André. Accadrà sabato 4 luglio alle 21 nel cortile d’onore del Palazzo ducale di Modena, appuntamento conclusivo dell’ottava edizione di “Rataplan”, il meeting regionale dei gruppi musicali giovanili.
La manifestazione, tradizionale anteprima del Festival internazionale delle bande militari, è promossa dalla Fondazione Teatro Comunale di Modena, dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, dal Comune, dalla Provincia, dalla Regione Emilia-Romagna e dall’associazione Assonanza in collaborazione con il Festival internazionale delle bande militari e con il sostegno di Unicredit Banca, Conad, Unipol, Cir e Agrisolar.
Lo spettacolo è ideato, diretto e interpretato da David Riondino (voce recitante), Chiara Riondino (voce solista), Fabio Battistelli (clarinetto), Angelo Lazzeri (chitarra), Alessandro Giachero (pianoforte), Igor Spallati (contrabbasso) e Ugo Alunni (batteria), con il Coro e la Banda giovanile di Assonanza diretti da Mirco Besutti. Il progetto si avvale dell’arrangiamento e orchestrazione per banda di Marco Pontini e della direzione musicale di Fabio Battistelli.
I biglietti sono in vendita a 10 euro (8 euro per giovani fino ai 15 anni e anziani oltre i 65) alla biglietteria del Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena, in corso Canalgrande 85 (telefono 059 2033010, info@modenafestivalbande.it), aperta dal martedì al sabato dalle 16 alle 19. Sabato 4 luglio sarà aperta dalle 19 alle 22 la biglietteria di largo San Giorgio. I ticket si possono acquistare anche on line con carta di credito nel sito del Festival internazionale delle bande militari (www.modenafestivalbande.it).
“Non al denaro, non all'amore né al cielo” è il titolo di una tra le più significative e importanti raccolte di racconti in versi di Fabrizio De André, uscita nel 1971, rielaborata e interpretata per banda, due voci e coro. Si tratta del quinto album registrato in studio dal cantautore genovese, ispirato all’”Antologia di Spoon River” di Edgar Lee Masters nella traduzione italiana di Fernanda Pivano; alla stesura dei testi hanno collaborato Giuseppe Bentivoglio e alle musiche Nicola Piovani.
Toscano, classe 1952, David Riondino debutta giovanissimo (1975) al teatro Zelig di Milano e inizia un percorso professionale che lo porta ad esplorare quasi tutte le forme di comunicazione, dal cinema alla radio, dalla tv al teatro. Nel 1978 esordisce come cantautore con l'album “David Riondino”, pubblicato dall'etichetta indipendente Ultima spiaggia. L’anno successivo incide “Boulevard”, a cui fanno seguito “Tango dei miracoli”, con illustrazioni di Milo Manara, “Racconti picareschi” (1989), “Non svegliate l'amore” (1991), “Temporale” (1994), “Quando vengono le ballerine?” (1995).
Nel cinema, dopo “Kamikazen” (1987) con Paolo Rossi, è la volta di “Cavalli si nasce” (1989), esordio cinematografico del disegnatore Sergio Staino. La prima regia di Riondino è del 1997 - “Cuba Libre” - realizzato in collaborazione con la scuola di cinematografia dell'Avana. Singolare anche la sua attività in televisione, dove partecipa alle trasmissioni televisive “Lupo solitario”, “Fuori orario”, “Aperto per ferie”, “L'araba fenice”, fino al personaggio che più gli dà popolarità presso il pubblico del piccolo schermo, quel Joao Mesquinho, cantautore brasiliano inventato per il “Maurizio Costanzo Show”. Il teatro resta comunque l’attività principale di Riondino, da “Romanzo Picaresco” del 1989 all'esperienza con Paolo Rossi in “Chiamatemi Kowalski”.
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