04/05/2009

CITTANOVA 2000, APPROVATO IL PIANO PARTICOLAREGGIATO

Sì del Consiglio comunale al progetto del comparto destinato al terziario avanzato


Il Consiglio comunale ha approvato in una delle ultime sedute prima della pausa elettorale il piano particolareggiato di iniziativa privata per l’area “Cittanova 2000”: un comparto destinato a sorgere tra via Virgilio, via Ovidio e via Viazza di Ramo per ospitare imprese e servizi del settore terziario avanzato, attività commerciali e ricettive e spazi pubblici. La delibera, presentata in aula dall’assessore alla Programmazione del territorio Daniele Sitta, ha ricevuto il voto favorevole della maggioranza, contrario di minoranza e Italia dei valori.
L’area di intervento è di circa 180 mila metri quadri, di cui 80 mila destinati a funzioni produttive, fino a 13 mila a grandi strutture di vendita non alimentari e un massimo di 2000 a negozi di vicinato. Dal punto di vista urbanistico si prevede l’ampliamento delle tre rotatorie esistenti, in particolare di quella all’ingresso della Fiera, e la realizzazione di una nuova rotatoria, per accedere alle aree di sosta e ai parcheggi interrati: in tutto 1517 posti auto pubblici e 2054 di pertinenza delle attività. Gli edifici, tra cui due torri di 11 piani a uso uffici, una torre di 15 piani e una struttura ad un solo piano a uso commerciale, saranno circondati da un portico e disposti a corona, con al centro un’area verde pedonale e attrezzata.
Alla presentazione dell’assessore Sitta ha fatto seguito un ricco dibattito. Olga Vecchi, Fi-Pdl, ha detto: “sento parlare di questo progetto da 15 anni. Doveva essere un polo tecnologico e di ricerca. Invece è una distesa di parcheggi, con fabbricati di cui non si conosce la destinazione. Alla faccia dei due miliardi di lire già spesi. Si parla inoltre di parcheggi complementari con Grandemilia, anche sulla Vignolese è già accaduto di rendere il parcheggio dell’Università complementare ai Gelsi. Infine il comparto sarà facilmente molto insicuro durante la notte, visto che non si parla più della Città della Musica”.
Sergio Celloni, Ppl, ha definito la delibera “una cambiale in bianco”, sulla quale “certo un imprenditore dovrebbe essere d’accordo, ma andando ad esaminare i singoli aspetti nascono molte perplessità. Qui c’è una grossa cementificazione di un’area. Inoltre, queste città nella città creano difficoltà sia al centro storico sia ai quartieri di vicinato. Sono zone alternative a una città reale e pulsante. E i grandi centri commerciali creano problemi ai negozi”.
Secondo Michele Andreana, Pd, Cittanova 2000 “rappresenta un tassello importante per lo sviluppo urbanistico e la pianificazione della nostra città. Questo progetto aveva probabilmente, all’inizio, qualche ambizione in più. L’area è stata sottoposta a bando pubblico internazionale ma i vari progetti inizialmente presentati hanno trovato scarsa capacità attrattiva. Nonostante le modifiche, il progetto come è oggi mantiene inalterata la vocazione al settore terziario con uffici, attività alberghiere e uffici pubblici”.
Isabella Massamba, Idv, si è detta “interdetta” di fronte alla delibera: “mi sono chiesta soprattutto – ha affermato – se in 15 anni i bisogni della città non siano cambiati. Serve ai modenesi un grande contenitore commerciale, di fianco a uno dei centri commerciali più grandi d’Italia? Mi è stato risposto che queste cose erano già state decise in passato. Io invece credo che la progettazione della città non debba rimanere statica. La nostra provincia è stata cementificata a dismisura, e mi chiedo se questo progetto serva ai modenesi davvero”. Massamba ha annunciato voto contrario.
Dante Mazzi, Fi-Pdl, ha definito “affascinante” l’esposizione dell’assessore Sitta: “ci fa sognare”, ha detto Mazzi: “ci ha fatto vedere progetti come la metrotranvia, che poi rimangono appunto dei sogni e non si realizzano. Anzi, si configura quasi il reato di circonvenzione di incapace, ma in realtà dopo il sogno quando si va a leggere la delibera si rimane delusi. Questo è l’ennesimo spot elettorale: sono anni che certi progetti si presentano sempre all’avvio della campagna elettorale”.
Paolo Ballestrazzi, Modena a colori, ha detto: “su questa vicenda c’è un grande rammarico. Si pensava che questa zona fosse uno snodo cruciale della via Emilia, allo snodo con l’Autobrennero, al centro della Regione. Secondo noi serviva un ragionamento diverso: su questa area ci sono stati tanti studi e consulenze anche molto costosi, senza ottenere nessun progetto autenticamente percorribile. Si propose perfino un parco acquatico. Ma se guardiamo oggi ai dati concreti, pensiamo che forse un intervento come questo non serva alla città. Credo sia un’occasione persa”.
Achille Caropreso, Pd, ha osservato: “questo non è un progetto alternativo al centro storico. Le attività commerciali nelle periferie non sono antagoniste delle attività del centro, oramai è un tutt’uno. Il sabato sia il centro storico sia il Grandemilia sono pieni. Si dice che si cementifica troppo, ma per quell’area non mi pare ci fossero possibilità diverse: non credo si potesse fare un parco giochi o un’area verde. Sarebbe andata bene per coltivare il Lambrusco”.
Enrico Artioli, Pd, ha sottolineato: “non è stato trovato chi volesse investire su quell’area. La proposta venuta dai ricercatori era stata una soluzione di loisir, come il parco acquatico: era l’unica che pareva redditizia. Il progetto oggi è cambiato proprio perché è cambiata la città. L’attenzione al verde è prevista, e confermata anche dai parcheggi interrati. Lo scopo del comparto tecnologico è comunque anche di svecchiare il nostro sistema produttivo in modo innovativo e poco impattante”.
Antonio Maienza, Popolari per il centrosinistra, ha ricordato che “con la precedente giunta si faticava a definire la vocazione dell’area, quindi ritengo importante avere individuato l’obiettivo di fare di questa zona un comparto di sviluppo del terziario avanzato. Per la posizione geografica questa è davvero un’area strategica: le teorie di investimento quando si fa un’opera portano a valutare le vie di comunicazione e questa zona è in una posizione veramente decisiva. Perciò credo che gli investimenti non finiranno gettati nel vuoto”.
Alvaro Colombo, Sinistra per Modena, ha dichiarato: “la grande sfida non è realizzare un albergo, un parcheggio, un centro commerciale. È invece consentire e favorire l’insediamento di un comparto tecnologico di qualità, che abbia un rapporto attivo con l’Università sul nostro territorio, che crei un’occupazione di qualità e contribuisca all’innovazione della nostra economia. Questa sfida richiede una grande attenzione e credo che questo progetto sia una delle risposte che possiamo dare per tentare di affrontare la crisi”.
Secondo Mauro Tesauro, Verdi, “questo comparto dovrebbe essere eloquente dal punto di vista della sostenibilità: virtuoso, poco energivoro, con un impatto ambientale ridotto. Apprezziamo l’interramento dei due terzi dei parcheggi e i metri quadrati di verde. Gli obiettivi del progetto sono rivitalizzare un’area e offrire lavoro di qualità. Vorremmo che fosse un’area modello da tutti i punti di vista ecologici. Credo sia una scommessa che dobbiamo vincere”.
L’assessore Sitta ha replicato: “questo comparto mantiene intatta la sua vocazione di rispondere all’industria di fascia alta e al suo sviluppo nella nostra città. Non sono capannoni industriali, ma edifici in cui potrà insediarsi la parte di progettazione, ricerca, prototipazione, supporto alle imprese produttive. Questi sono i contenuti del piano particolareggiato”.
Nella dichiarazione di voto, Celloni si è soffermato sull’opportunità “di riqualificare piuttosto i distretti industriali esistenti”, mentre Mazzi ha stigmatizzato “l’atteggiamento denigratorio dell’assessore Sitta verso chi non la pensa come lui”.
 

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