Era uno dei luoghi preferiti da Ludovico Antonio Muratori e diventerà la nuova Casa delle Donne: sede di alcune associazioni femminili ma soprattutto luogo di incontro, punto di riferimento per le donne di Modena e dell’intera provincia, il posto dove trovare un libro ma anche un ascolto attento, una consulenza legale e psicologica. Villa Ombrosa, il grande edificio che sorge al civico numero 6 di via Vaciglio Nord, conosciuta già nel 18° secolo come Villa Muratori, si avvia verso una nuova stagione. Il progetto di recupero, che costerà all’Amministrazione un milione e 600mila euro e alla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena un altro milione di euro, è stato presentato nella sala del Consiglio comunale di Modena. Presenti il sindaco Giorgio Pighi, l’assessore comunale alle Pari Opportunità Simona Arletti e quello provinciale Palma Costi, il presidente della Fondazione Carimo Andrea Landi, il presidente della Circoscrizione 3, Fabio Poggi, e l’architetto dei Lavori Pubblici del Comune Loriana Bergianti responsabile del progetto.
In particolare, durante la mattinata è stato presentato il progetto strutturale preliminare, che comporterà un ingente lavoro di consolidamento, e un progetto architettonico di massima. Il recupero dell’edificio, che si estende su quattro piani per una superficie complessiva di circa ottocento metri quadrati, inizierà entro l’anno. Oltre al recupero del fabbricato preesistente, è previsto l’ampliamento del piano terra di circa 150 metri quadrati, in modo da permettere la realizzazione di una sala conferenze. Tale ampliamento avrà il tetto “verde” grazie alla copertura di uno strato di terra piantumata con piccole essenze arboree, mentre, per il risparmio energetico, saranno installati pannelli fotovoltaici e solari.
Per gli appassionati di storia, Ludovico Antonio Muratori acquistò Villa Ombrosa nel 1731 (anche se dell’edificio originale pare rimasto ben poco); la villa divenne subito il luogo preferito del grande storico modenese che amava passarci i suoi momenti di riposo. Alla sua morte, nel 1750, l'edificio e il territorio circostante passò in eredità agli eredi Soli Muratori e rimase di loro proprietà per 200 anni, fino a quando nel 1978 fu acquistata dal Comune di Modena. La villa, caratteristica per l’ampiezza, oltre che per il grande scalone d’ingresso, è circondata da un parco valorizzato dalla presenza di sei sequoie secolari. Il recupero dell’edificio è da tempo nelle intenzioni dell’Amministrazione comunale; la proposta attuale prende in considerazione da una parte la ristrutturazione dell’edificio, dall’altra l’attivazione di un percorso culturale per definire il ruolo della Casa delle Donne nel panorama dei servizi della città. Il progetto prevede quindi la realizzazione di uffici, tra cui lo sportello Informadonna, archivi, sale per la consultazione e l’accoglienza. La nuova Casa delle Donne ospiterà la Biblioteca del Centro Documentazione Donna che attualmente si trova in via Canaletto, oltre che le sedi delle altre associazioni, ora ospitate in via del Gambero, che costituiscono il Comitato “Verso una Casa delle Donne” e che gestiranno spazi e servizi. Oltre al Centro Documentazione Donna, il Comitato è formato da Unione Donne Italiane di Modena, Associazione Differenza Maternità, Casa delle Donne contro la Violenza, Associazione Donne e Giustizia, Adaser e Donne nel Mondo.
“Dall’occupazione simbolica della ex scuola di via del Gambero nel ’78, al periodo della Casa delle Donne in via Cesana, fino al ritorno, negli anni ’90, in via del Gambero. Nel progetto di recupero di Villa Ombrosa – commenta l’assessora Simona Arletti - si concretizza finalmente l’idea di un’unica sede per le diverse anime femminili del tessuto sociale e culturale di Modena, un’unica sede che possa diventare anche un luogo di ritrovo dove stare insieme e incontrarsi tra donne di diverse culture e provenienze. Allo stesso tempo la Villa è destinata a divenire un luogo per valorizzare il ruolo da protagoniste avuto dalle donne nella storia, nell’economia, nella società e nella cultura della nostra città. Fare di Villa Ombrosa la Casa delle Donne vuole anche essere un segnale forte dell’attenzione che questa città e questa Amministrazione intende mantenere nei confronti delle tematiche poste dalle donne delle comunità modenese.”
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