09/04/2009

SERVIZI DEMOGRAFICI SENZA FRONTIERE

L'Amministrazione comunale ha adottato un nuovo sistema che facilita la comunicazione tra operatori anagrafici e utenti stranieri

Modena è tra le prime città italiane che hanno aderito a “Servizi demografici senza frontiere” (DSF), un nuovo servizio telematico realizzato da Anusca e Wow srl, di ausilio e comunicazione per i colloqui degli operatori degli sportelli dei servizi anagrafici con gli studenti stranieri. Il servizio riesce ad agevolare i colloqui con i cittadini stranieri che non parlano o non capiscono bene la lingua italiana grazie ad una impostazione che prevede l’utilizzo di monitor touch screen sul quale scegliere la lingua (inglese, rumeno, arabo, cinese, russo, spagnolo, francese, serbo e tedesco) e la pratica richiesta.
Il servizio permette la realizzazione , nell’ambito degli uffici demografici di una sorta di sportello polivalente utile a promuovere pari opportunità di accesso e fruizione ai servizi comunali da parte di cittadini che non parlano bene la lingua italiana ed il conseguente miglioramento delle condizione di inclusione sociale indispensabili per una convivenza costruttiva tra persone di cultura diversa.
Sul monitor dell’operatore allo sportello e su quello dell’utente straniero appaiono una serie di domande pre figurate e risposte chiuse poste in forma scritta che orale per la gestione di tutti i procedimenti amministrativi di sportello degli uffici demografici.
Attraverso il monitor riservato all’utente, lo straniero potrà vedere ed ascoltare, nella propria madrelingua le domande e le risposte concatenate attinenti ai procedimenti amministrativi demografici che chiede di attivare, e confermare le proprie scelte toccando il monitor sensibile al tatto.
Il fatto poi che il colloquio di domande e risposte avvenga sia in forma scritta che orale aiuta lo straniero a comprendere e seguire pratiche complesse per chi ha una cultura amministrativa diversa dalla nostra.
“Il servizio anagrafe di via Santi 40, e quelli decentrati sono spesso il primo contatto con l’ente locale per lo straniero, sottolinea Simona Arletti assessore agli Affari generali, al fine di ottenere la residenza e la carta d’identità che consentono loro di accedere alla gran parte dei servizi di welfare italiani. L’investimento che l’amministrazione ha deciso permetterà di migliorare il servizio superando eventuali conflitti dovuti spesso a semplici incomprensioni linguistiche”

 

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