07/04/2009

OLTRE 50 AZIENDE MODENESI OSPITANO LAVORATORI SVANTAGGIATI

Nel 2007-2008 sono stati attivati 340 percorsi di formazione e assunte 86 persone fragili

Sono state più di 50 le aziende grandi, piccole e medie, profit e no profit, che negli ultimi 5 anni hanno ospitato in percorsi formativi lavoratori svantaggiati, assumendoli talvolta al termine dell’esperienza, alcune collaborano con l’Amministrazione comunale da circa 20 anni. Tra il 2007 e il 2008, in particolare, sono stati circa 340 i percorsi realizzati e 86 le assunzioni effettuate. Il punto della situazione sulle attività formative delle categorie fragili sarà tracciato giovedì 9 aprile, presso la Camera di Commercio, in sala Panini, dalle 14.45 alle 18, con l'iniziativa “Il lavoro e le persone fragili: l'impegno delle imprese”. Il convegno ha lo scopo di ringraziare e riconoscere l'impegno delle aziende del nostro territorio che collaborano gratuitamente con il Comune di Modena, al fine di rendere possibili percorsi di integrazione e inserimento nel mondo del lavoro per persone con disabilità o svantaggio seguite dai Servizi sociali.
Dal 2004 al 2008 sono state 40 le aziende private e 15 le cooperative sociali che hanno accolto disabili, giovani a rischio di esclusione sociale e devianza, e adulti in condizione di fragilità, con professionalità vetuste o disoccupati di lunga durata, affiancando loro propri responsabili e garantendo le attività di formazione. Grazie a questa disponibilità il Comune di Modena ha potuto attivare percorsi di formazione e avvicinamento al lavoro al fine di sostenere una reale integrazione. Sono stati realizzati 753 tirocini formativi, sono state assunte 245 persone fragili.
L'azienda rappresenta il luogo principale in cui acquisire competenze tecnico-pratiche e maturare un ruolo lavorativo, ma è anche luogo primario di relazioni e scambi tra persone. La persona svantaggiata, che necessita di un percorso graduale di crescita e di apprendimento, trova nell'esperienza diretta in una realtà lavorativa il modo migliore e più adeguato per favorire questo processo, che non solo ha l’obiettivo di farlo diventare un lavoratore, ma anche di farlo sentire parte attiva della comunità. A volte entra nelle realtà aziendali in gruppo insieme ad un educatore professionale, nel momento in cui diventa più autonomo si procede a un inserimento sotto la supervisione di un lavoratore interno all’azienda per la fase più specifica di formazione al lavoro. Quando il soggetto è completamente autonomo è pronto per l’inserimento. Il percorso può richiedere anche qualche anno in alcuni casi. Nel caso una persona venga successivamente assunta dall’azienda il monitoraggio e la possibilità di intervento dei Servizi sociali prosegue.
L’età delle persone fragili che vengono inserite in questi percorsi va dal completamento della scuola dell’obbligo scolastico fino all’età lavorativa media di una persona. Fino a trent’anni l’inserimento è in veri e propri percorsi di formazione, oltre quell’età si tratta più spesso di percorsi di orientamento e di riqualificazione. Gli inserimenti variano a seconda del livello di scolarizzazione e competenza della persona e riguardano prevalentemente l’ambito meccanico, della grossa distribuzione, della ristorazione, del verde, della pulizia, attività di magazzino, e in alcuni casi anche lavori di piccola segreteria, centralino, e inserimento dati.
Il convegno di giovedì vedrà l’apertura del sindaco Giorgio Pighi e la relazione “La persona debole che lavora: un peso o una risorsa?”, del professor Carlo Lepri, docente di Psicologia delle Risorse Umane dell’Università di Genova. Seguiranno l’intervento “L’attività di inserimento lavorativo del Comune di Modena” di Dolores Straforini, responsabile delle Attività di inserimento lavorativo del Comune di Modena e testimonianze sulle attività svolte. Concluderà i lavori l’assessore alle Politiche sociali del Comune di Modena Francesca Maletti, che consegnerà attestati di riconoscimento per l’impegno sociale che le imprese hanno espresso.
 

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