Il Consiglio comunale di Modena ha approvato la delibera di acquisto dell’immobile delle ex Poste in via Nicolò dell’Abate, con il voto favorevole di maggioranza, Idv e Verdi, contrario della minoranza, e con l’astensione di Modena a Colori.
“Con questa delibera intendiamo acquistare dalla società Poste Italiane la proprietà dismessa dell’immobile ex Poste – ha spiegato l’assessore al Patrimonio Antonino Marino – per promuovere l’attività di recupero della zona inserendo all’interno dello stabile nuovi servizi e in particolare attività ricreative e commerciali di interesse pubblico. L’operazione si inserisce tra le azioni del Comune di Modena di miglioramento e monitoraggio della zona intorno alla stazione ferroviaria di Modena. Il valore dell’immobile è stato stimato per 2 milioni e 500 mila euro. E’ un luogo che in futuro porterà aggregazione, mettendo al centro la musica leggera modenese”.
Per William Garagnani “questa acquisizione fa parte di una strategia organica nella zona sul piano culturale, che punta su tre grossi fattori: la sistemazione del sagrato del Tempio, che garantisce lì intorno un’area libera da utilizzare per una serie di situazioni di tipo religioso e culturale; l’acquisizione della vecchia posta, dove si assisterà allo sviluppo di attività musicali che si connetteranno al vissuto giovanile. E il progetto di acquisizione del cinema Principe.
Ubaldo Fraulini dell’Italia dei Valori ha sottolineato che “2 milioni 500 mila euro non sono uno scherzo, vorrei capire quanti sono i metri quadrati dello stabile. Cosa significa attività ricreative e commerciali? Centri musica ce ne sono altri, li facciamo proliferare? Devono essere fatte scelte tra loro integrate e non ripetitive, non distribuite in modo casuale sul territorio, per evitare che tra loro si facciano concorrenza. Sono favorevole all’operazione, ma ho bisogno di più informazioni”.
L’assessore Marino nella sua replica ha spiegato: il complesso è di 2200 metriquadrati commerciali, la superficie utile è di 2100 metri, ed è composto da piano interrato, piano terra e un primo piano. Pensiamo che all’interno dell’immobile possa trovare collocazione un progetto che abbia come finalità l’aggregazione di giovani attraverso la musica leggera modenese, in particolare il tema del Beat, e attraverso luoghi di ritrovo che non siano discoteche. L’idea è di poter portare qui dentro un progetto che possa anche avere caratteristiche di progetto museale di quel periodo della musica italiana che ha visto in Modena una delle capitali”.
Per le dichiarazioni di voto è intervenuto il consigliere Fraulini, che ha osservato l’alto costo dello stabile ma ha annunciato voto favorevole.
Baldo Flori di Modena a Colori ha annunciato un voto di astensione: “Condividiamo la scelta di fondo. Ciò che ci meraviglia è che l’Amministrazione non sia però riuscita a lavorare su un progetto concreto: la scelta appare giustificata in relazione al fine, ma il mezzo che si userà non è chiaro. C’è ancora un primo approccio verso un problema abbastanza complesso: acquistare un immobile non basta, bisogna saperlo gestire per dare risultati. Ci saremmo aspettati indicazioni un po’ più concrete”.
Mauro Manfredini della Lega Nord ha annunciato un voto contrario: “Per un fatto politico, non per l’utilità. Mi sembra che questa più che una Amministrazione comunale sia una immobiliare. Errenord, Windsor Park: si riparano errori fatti precedentemente, scelte sbagliate. Quei soldi potrebbero servire a fare altre cose. I soldi vanno spesi meglio. Iniziate a chiudere quei kebab come fanno in certe città in cui governa la sinistra. Se poi non è sufficiente comperiamo tutto il palazzo?”.
Sergio Rusticali del Ps ha dichiarato il proprio voto favorevole: “L’acquisizione dell’immobile da parte dell’Amministrazione comunale è tesa a riqualificare l’area e a rivitalizzarla, non è quindi da considerarsi una immobiliare. L’intervento è un dovere. L’assessore ha indicato un possibile indirizzo per la destinazione, quello musicale, ma ha lasciato aperta la possibilità di vedere cose alternative che saranno oggetto di un dibattito e di una decisione da parte della prossima consiliatura”.
Dante Mazzi di Fi-Pdl ha affermato: “Questa delibera come tante altre ha il sapore di uno spot elettorale. In quella zona alla manifestazione hanno partecipato anche gli assessori e la maggioranza, ci vuole rispetto per quelle che erano le esigenze del luogo. Le risposte non sono state date alla cittadinanza, è ancora una zona degradata, cui si cerca di porre rimedio con questo provvedimento dell’ultimo momento senza una progettualità concreta di tutta la zona”.
Michele Andrena ha annunciato il voto favorevole del Pd: “E’ una di una serie di iniziative di riqualificazione della zona del Tempio, ritenuta da tutti zona in cui è necessaria la riqualificazione urbana. Trovo fuori luogo l’intervento di Mazzi: quando si fanno le opere noi realizziamo i programmi, non sono spot dell’ultimo momento. Abbiamo realizzato buona parte del programma e l’abbiamo detto ai cittadini, loro potranno valutare se corrisponde a ciò che c’eravamo ripromessi”.
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