Per il quarto anno consecutivo, un gruppo di bambini provenienti da famiglie in difficoltà potrà portare a termine una stagione sportiva, trascorsa su un campo di calcio, su una pista di atletica o in una palestra. E’ il risultato dell’accordo e della collaborazione tra l’assessorato alle Politiche sociali e il Rotary Club L.A. Muratori Modena, che già quattro anni fa hanno ideato il progetto ‘Adozioni sportive’.
Un bambino che proviene da una famiglia in difficoltà ha spesso due problemi: fatica a socializzare e i genitori non hanno i mezzi per potergli offrire adeguati strumenti per un corretto inserimento in attività del tempo libero. Spesso, in questi casi, l’attività sportiva rappresenta anche un importante mezzo in più di aggregazione ed integrazione per loro e per la loro famiglia. Su segnalazione dei Servizi sociali, una serie di bambini provenienti da famiglie fragili ed in difficoltà, non in grado di permettere loro di accedere alla pratica sportiva, vengono sostenuti finanziariamente per tutto il necessario: dall’iscrizione all’associazione sportiva, alle scarpette da calcio, ai pattini, dalle ginocchiere da pallavolo alla divisa da atletica leggera.
In quattro anni, per le ‘Adozioni sportive’ sono stati complessivamente erogati 52.000 euro, di cui 20 mila euro dal Comune di Modena e 32 mila dal Rotary Muratori. Il primo anno ad usufruire dell’aiuto sono stati 25 ragazzi, oggi sono diventati più di 50. La metà delle adozioni sportive riguarda progetti inerenti al calcio, e a seguire i settori prevalenti sono il nuoto e il volley. Qualche progetto è relativo, infine, anche alla danza, alle arti marziali, alla ginnastica, al mini volley, al pattinaggio e al rugby.
“L’idea venne al presidente in carica quattro anni fa, Antonio Cremonini, ed è stata sviluppata dal nostro socio Carlo Salvaterra” afferma il presidente del Rotary Club L. A. Muratori Modena, Giorgio Galizia. “Alla fine di ogni stagione sportiva abbiamo riscontrato miglioramenti nei bambini, dal punto di vista della socializzazione. Le famiglie si sentono sollevate, i genitori hanno a disposizione uno strumento in più per integrarsi a loro volta nel tessuto sociale, scoprendo nelle polisportive e nelle associazioni, centri di aggregazione interessanti anche per loro. E’ nostra intenzione proseguire su questa strada e continuare il progetto anche il prossimo anno”.
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