12/02/2009

SCHEDA 1 - IL RITROVAMENTO DELL'ARA

Il monumento di Vetilia Egloge è stato scoperto nel settembre 2007 in Via Emilia Est all’altezza dell’incrocio con la ferrovia Modena-Sassuolo durante lavori per la realizzazione di interrati. Lo scavo archeologico, diretto dalla Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia Romagna e realizzato dalla Cooperativa Archeosistemi, ha permesso di mettere in luce il monumento e 4 sepolture ad esso correlate. La parte superiore dell’ara è emersa a poco più di un metro e mezzo dal piano stradale, mentre il basamento si trovava a m 5,50 circa di profondità: un monumento imponente che in tutta la sua altezza supera i quattro metri.
Su uno dei gradoni del basamento sono riportate le misure del lotto sepolcrale che occupava oltre 50 mq, uno dei più grandi fra quelli documentati a Mutina.
L’iscrizione, incorniciata da un elegante motivo vegetale, spiega le relazioni esistenti fra la liberta Vetilia Egloge, che fece erigere il monumento, e le persone ad essa più care: il figlio e il marito. Entrambi i personaggi rivestivano cariche prestigiose: il marito era un decurione, ossia un membro del Consiglio o Senato municipale di Mutina, il figlio apparteneva a due importanti congregazioni religiose, quelle degli Apollinari e degli Augustali, dedicate al culto dell’imperatore in ambito municipale.
 

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