06/02/2009

NIDO D'INFANZIA, 15 NUOVI POSTI GRAZIE AGLI ASSEGNI DI CURA

Contributi fino a 390 euro al mese per i due nidi privati "Zucca magica" e "Fate"

Per 15 famiglie i cui bambini non frequentano il nido d’infanzia è in arrivo una nuova opportunità che il Comune di Modena promuove in collaborazione con i privati, la regione Emilia-Romagna e il Fondo sociale europeo. Sono infatti 15 gli assegni di cura messi a disposizione di genitori che risiedono a Modena, lavorano e hanno un reddito annuo (misurato con indicatore Isee) fino a 35 mila euro. Gli assegni si possono usare a copertura parziale della retta nei nidi privati “La zucca magica” di via Pastrengo 8 e “Le fate” di via Barozzi 12. L'assegno di cura o voucher riconosciuto dalla regione è di 250 euro mensili, cui si aggiunge un intervento economico comunale che varia in base alla condizione economica della famiglia. Il contributo totale può così arrivare fino a 390 euro al mese.
Modena è infatti l’unica città, insieme a Bologna, dove si sperimenta già dall’anno scolastico 2008-2009 il nuovo progetto di assegni di cura messo a punto dalla Regione Emilia-Romagna con risorse del Fondo sociale europeo e cofinanziamenti da parte dei comuni. Da una parte, il fondo punta a sostenere i Comuni nel perseguire i cosiddetti “obiettivi di Lisbona” fissati dall’Unione Europea: l’inserimento nei nidi d’infanzia di un terzo dei bambini al di sotto dei tre anni di età, entro il 2010. Dall'altra parte, si pone l'obiettivo di conciliare, nelle famiglie dove entrambi i genitori lavorano, i tempi di vita e i tempi di lavoro.
“Questo nuovo bando consente ai Comuni di proporre un’ulteriore opportunità di conciliazione alle famiglie in cui entrambi i genitori lavorano” afferma l’assessore all’istruzione del Comune di Modena Adriana Querzè, “e l’occasione è particolarmente importante per comunità come la nostra, dove la percentuale di donne occupate è molto elevata”.
La Regione mette a disposizione dei Comuni che ne faranno richiesta un fondo di 3 milioni di euro annui per il triennio 2009-2011, rinnovabili fino al 2014 I Comuni dovranno coprire almeno il 25% delcosto del progetto mentre il contributo regionale- pari ad un massimo di 250 euro mensili - non potrà superare il 50% del costo del servizio.
"Realizzare politiche a sostegno della famiglia significa mettere in campo una pluralità di azioni, in grado di supportarla in tutte le sue dimensioni di vita”, sottolinea Anna Maria Dapporto, assessore alla Promozione politiche sociali ed educative per l'infanzia e l'adolescenza della Regione. “Il voucher consentirà alle famiglie, molte delle quali oggi si trovano sempre più a far fronte a difficoltà economiche, di poter inserire i propri figli in una struttura, aumentando l'offerta dei posti disponibili. Ricordo inoltre che a questa sperimentazione appena avviata è seguito il bando regionale, approvato dalla giunta il mese scorso, aperto a tutti i Comuni capo distretto; l'obiettivo dunque è estendere questa misura in tutta l'Emilia-Romagna".
Le strutture in cui si possono utilizzare gli assegni sono nidi d’infanzia, micronidi, nidi part time, piccoli gruppi educativi o educatrici domiciliari a gestione privata, purché siano garantite almeno sei ore di frequenza per 190 giorni all’anno. I Comuni hanno tempo fino a fine febbraio per presentare alla Regione la domanda di finanziamento per l’anno 2009-2010 ma alcune città, tra cui Modena, hanno già avviato la sperimentazione negli ultimi mesi di questo anno scolastico.
L’assegno di cura consiste in un contributo di 250 euro al mese provenienti dal Fondo sociale europeo, che le famiglie riceveranno dopo avere dimostrato il pagamento della tariffa mensile, per un massimo di 5 mesi tra febbraio e giugno 2009. A questa cifra si potrà aggiungere un ulteriore contributo economico del Comune di Modena, definito in base al reddito, fino a un massimo di 390 euro complessivi. Entrambi i nidi nei quali si può utilizzare il contributo funzionano a tempo pieno dalle 8 alle 16.
La documentazione è anche on line su www.comune.modena.it/istruzione. Il bando pubblico è promosso dal Comune di Modena in collaborazione con Regione Emilia-Romagna, Fondo sociale europeo e Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali.
 

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