02/02/2009

"GIA' IN CORSO IL POTENZIAMENTO DELL'ILLUMINAZIONE PUBBLICA"

L'assessore Orlando ha risposto in Consiglio comunale all'interrogazione di Maienza

“Sono già in corso alcuni interventi che agiscono proprio nella direzione di un ammodernamento degli impianti presenti e di un articolato programma di potenziamenti, estensioni e nuovi impianti della maggior illuminazione in zone a rischio per garantire più sicurezza. Tra queste, via Ciro Menotti, via Paolo Ferrari, via Divisione Acqui, via Strabella, via Contrada, via Tamburini, via Pico della Mirandola, via Cucchiari, via Bellinzona, nuovo Svincolo Tangenziale/via Mauro Capitani, ciclo-pedonale Baggiovara, nuovo Peep Tarcento, comparto ex Corni (via Benassi, via Razzaboni)”. E’ la risposta dell’assessore all’Ambiente del Comune di Modena Giovanni Franco Orlando all’interrogazione, poi trasformata in interpellanza, del consigliere dei Popolari per il Centrosinistra Antonio Maienza.
Con l’interrogazione il consigliere chiedeva di “intervenire in collaborazione con Hera-Luce, per predisporre il potenziamento e l’estensione dell’illuminazione pubblica nelle zone periferiche più a rischio della Città nonché di quelle adiacenti al Centro Storico, per scongiurare potenziali aggressioni e violenze e garantire più sicurezza alle donne modenesi”. Chiedeva, inoltre, che l’illuminazione pubblica fosse “a pannelli fotovoltaici, ambientalmente più virtuosa e meno dispendiosa”.
“Da alcuni anni siamo impegnati anche sull’utilizzo di nuove tecnologie – ha proseguito l’assessore – così come sull'uso di impianti ad alta resa e bassi consumi, così come peraltro specificamente previsti dalle più avanzate normative tecniche in merito. Purtroppo, per quanto riguarda l'uso degli impianti di illuminazione pubblica, alimentati a pannelli fotovoltaici sulle ciclabili di periferia, ci si è dovuti forzosamente contenere in risposta agli atti di furto e danneggiamento per vandalismo di cui gli impianti realizzati negli ultimi anni erano stati fatto oggetto”. L’assessore ha, inoltre, aggiunto: “Condivido le considerazioni generali dell’interrogazione, ma è doveroso ricordare che le Amministrazioni pubbliche della nostra Regione devono rispettare anche il disposto tecnico di legge che prevede precisi livelli di flusso luminoso nelle varie tipologie di aree urbane, oltre a tecniche per il risparmio energetico negli impianti e il divieto di apparecchiature che provochino il cosiddetto inquinamento luminoso”.
La consigliera di Rifondazione Comunista Angela Bellei è intervenuta “affrontando il tema del pacchetto sicurezza del Governo. La violenza contro le donne nel 90% dei casi si consuma all’interno della famiglia, sintomo di una società ancora maschilista. Si può modificare la situazione, a partire dall’educazione scolastica, incentivando la presenza di donne nella sfera pubblica, sensibilizzando alla relazione con l’altra, ecc.”.
Rosa Maria Fino di Società civile per il Ps ha dichiarato: “Non voglio sentirmi in quanto donna un soggetto da tutelare. Sono contraria al fatto che l’illuminazione sia necessaria per contrastare la violenza sulle donne, perché la violenza può essere anche su anziani e bambini. Non bisogna focalizzare l’attenzione sulla donna, non sono queste le attenzioni che vogliamo, ma altre”.
Dante Mazzi di Fi – Pdl ha commentato: “Quando vengono proposti determinati odg dall’opposizioni la maggioranza vota contro, poi richiede le stesse cose dei nostri documenti nelle proprie interrogazioni. Le richieste che sono giunte al consigliere Maienza dai cittadini sono le stesse che abbiamo inserito noi nei nostri odg, bocciati poco tempo fa. Al di là della violenza alle donne, quello dell’illuminazione è uno strumento utile”.
Secondo Fausto Cigni del Pd “quello della sicurezza è un problema drammatico che in questi giorni ha avuto un’escalation. Bisogna dire basta alla violenza alle donne, e anche alle dichiarazioni che ha fatto il presidente del Consiglio in questi giorni: chi fa violenza sulle donne va cacciato in galera. Chiedo al presidente del Consiglio e alla Commissione Pari opportunità di fare un’azione di condanna e di proposta su questo tema”.
L’assessore alle Pari opportunità Simona Arletti ha affermato che “garantire la sicurezza presuppone un forte presidio del territorio, ma anche tante altre azioni, come anche una adeguata illuminazione degli spazi pubblici. Sono tante quelle che come Amministrazione mettiamo in atto, una è ad esempio il taxi rosa. Per un cambiamento culturale si deve partire dall’educazione, a questo scopo il 2 e 3 febbraio ospiteremo rappresentanti di stati europei in un incontro, tireremo le fila di un nuovo progetto su queste tematiche”.
La consigliera di Fi – Pdl Olga Vecchi ha dichiarato: “In quanto donna e donna di politica sono molto preoccupata, il problema è importante per tutti, mentre continuate a fare politica sempre e solo contro Berlusconi, per fare campagna elettorale. E’ un momento molto difficile,il problema della violenza riguarda tutti, su questo dovremmo lavorare insieme, non fare la punta alle matite”.
Per Andrea Galli di An – Pdl, “richiamare le parole del presidente del Consiglio da parte di Cigni è pretestuoso. Sono tante le donne che subiscono violenza, ma solo il 17 % di loro denuncia lo stupro subito. L’interrogazione del collega Maienza parlava di tutto tranne che di quello di cui si è dibattuto: a queste strade diamogli più luce, ma anche più vigili, meno multe, e la possibilità ai negozi di tenere aperto di più”.
Mauro Manfredini della Lega Nord, riferendosi all’iniziativa citata dall’assessore Arletti, ha affermato: “Facciamo pure convegni di questo genere, ma sono solo chiacchiere. Sul problema della sicurezza delle donne ci vogliono azioni concrete. Se una strada non è illuminata, credo si possa intervenire. Se si usano 500 mila euro per illuminare non credo sia la rovina per Hera”.
Per Teodoro Vetrugno del Pd “ha ragione Galli, si è partiti dall’interrogazione di Maienza, poi la politica ci ha portato a parlare di altro. Non è possibile che quando si è all’opposizione si soffia sul fuoco di un problema e dopo non lo si considera più tale: è un problema sempre, non solo legato alla contingenza del momento. Questo Centrodestra fa solo propaganda, dove sono i 25 agenti che ci hanno promesso? La sicurezza è uno slogan o qualcosa di concreto?”.
Morandi Adolfo di Fi – Pdl ha affermato: “Esiste una cultura cattolica che prevede il rispetto della persona e il rispetto delle donne. Oggi in Italia ci sono persone che vengono da paesi diversi dal nostro, extracomunitari che hanno valori diversi. Ho timore che molte persone con la crisi economica verranno estromesse dal mondo del lavoro, ci troveremo di fronte a persone che non sapranno più come sostenersi e questo aumenterà la violenza a Modena”.
La consigliera Isabella Massamba dell’Italia dei Valori ha dichiarato: “Le donne per sentirsi sicure hanno bisogno di sapere che tutti i cittadini sono solidali, che c’è una condanna comune su episodi di questo tipo. Non si può ridurre il discorso a una questione di razzismo. Una persona è persona da qualsiasi posto viene e le famiglie cattoliche in cui avvengono le violenze sicuramente non vengono denunciate. Un discorso dei questo tipo lo faceva Hitler con gli ebrei, è una vergogna che in questo Consiglio venga concesso di dire certe cose”.
Per Maurizio Dori del Pd “ogni 10 poliziotti che vanno in pensione ce ne sono 2 che non vengono sostituiti. Tutti i sindacati di polizia sono contrari a questa azione ultima del governo che vede le forze armate per strada, le forze di polizia non possono essere sostituite tranquillamente. Ci vuole qualcosa che prenda in esame tutto il sistema sicurezza all’interno del Comune: oggi i carabinieri girano da soli, una volta in due”.
Il consigliere Ivo Esposito di Fi – Pdl ha affermato: “Non è questione di appartenenza nazionali, perché la maggior parte delle violenze avvengono all’interno delle famiglie Dobbiamo essere uguali tra donne e uomini. Cerchiamo di non confondere i discorsi: la donna deve avere una garanzia, la difesa della donna dovrebbe avere un impegno continuo. Invito a non fare tanta demagogia ma a fare azioni pratiche”.
Per Achille Caropreso del Pd “non sarà certo un aumento dell’illuminazione a evitare violenze e a risolvere problemi di sicurezza, ma sarà qualcosa di congruo che potrà essere di aiuto. Siamo nel periodo dell’intolleranza nei confronti dello straniero, che a volte è aggressivo, non si può negare. Ma bisogna stare attenti a legare la violenza a una certa etnia. Non possiamo soffiare sul fuoco, ma partire dal presupposto che non esistano etnie tendenti allo stupro”.
Sergio Rusticali del Ps ha dichiarato: “I cittadini vengono assaliti nelle proprie case o per strada, o in altre realtà. Il problema sicurezza non si risolve solo mettendo in campo più agenti o i soldati dell’esercito, ma significa capire da dove questa situazione deriva. Il tipo di risultato dipende dal fatto che tutti remiamo nella stessa direzione. Perché non si aumentano gli organici preposti alla sicurezza locale invece che mettere soldati?”.
Per Sergio Celloni del Ppl “il consigliere Maienza ha fatto una considerazione logica. Non è invece logico che all’interno di un Consiglio si vada a strumentalizzare nel bene o nel male un tema importante come quello della sicurezza. Poliziotti, carabinieri, ed altre forze dell’ordine ci sono, ma bisogna dare pene certe da parte delle istituzioni, e da parte del sindaco ci deve essere un pugno di ferro”.
Nella sua replica, Antonio Maienza ha affermato: “L’assessore ha preso impegno sul tema dell’illuminazione pubblica. Le vie che ha citato vanno sicuramente bene, ma ce ne sono altre. Mi ha molto colpito l’intervento della consigliera Bellei, quando ha parlato di intervenire sul Pacchetto sicurezza, e dell’assessore Arletti per il convegno europeo. Condivido l’intervento di Cigni di parlare di un odg sul tema durante una riunione della Capigruppo”.
L’assessore Orlando ha concluso il dibattito sottolineando come “la sicurezza delle donne risponde a un obiettivo e ad una azione che stiamo mettendo in atto. La sicurezza non può essere di destra o di sinistra, né può essere legata al credo religioso. Ci vogliono meno slogan e più azioni”.

Azioni sul documento