Garantire l’efficienza del servizio idrico e della gestione dei rifiuti urbani, tutelare gli interessi dei cittadini e dei consumatori con un sistema di tariffe eque e trasparenti, assicurare una gestione equilibrata secondo le necessità dei diversi territori: sono le finalità dell’Autorità d’ambito provinciale di Modena per la gestione del servizio idrico integrato e del servizio di gestione dei rifiuti, la cui convenzione costitutiva è stata approvata lunedì 9 febbraio dal Consiglio comunale. L’Autorità d’ambito provinciale, che per gli atti a rilevanza esterna sarà rappresentata dalla Provincia di Modena, sostituisce le Agenzie d’ambito territoriale ottimale che erano state istituite con la Legge Regionale 25 del 1999. La delibera sulla costituzione dell’autorità è stata presentata in aula dall’assessore all’Ambiente Giovanni Franco Orlando e ha ottenuto il voto favorevole dei gruppi di maggioranza e il voto contrario della minoranza.
L’assessore ha spiegato che, negli anni, “la gestione del servizio idrico da parte di Ato ha consentito di razionalizzare molto l’uso dell’acqua e ha portato a una maggiore omogeneità delle tariffe sul territorio provinciale: dalle 34 tariffe per 46 Comuni che c’erano nel 2004, oggi si è passati a 4 tariffe per tutto il territorio provinciale. Invece, per quanto riguarda i rifiuti urbani – ha proseguito Orlando - in assenza di un quadro normativo nazionale, non si è ancora riusciti a superare i singoli regolamenti comunali”.
Il presidente dell’Agenzia d’ambito Giovanni Pasini è intervenuto per sottolineare che nella nuova Autorità “il soggetto delegato a compiere atti sarà la Provincia” e che, grazie alle modifiche, “i Comuni che partecipano con i propri sindaci all’assemblea dell’Autorità d’ambito avranno una reale capacità di partecipare alla determinazione delle tariffe, con un controllo sugli investimenti fatti e sulla qualità dei servizi. Per snellire il funzionamento – ha spiegato Pasini – ci sarà un Comitato esecutivo di 6 sindaci in rappresentanza di altrettante aree in cui è suddivisa la provincia”. Con la nuova Autorità, il personale che era dipendente dell’Agenzia d’ambito entra nell’organico della Provincia di Modena.
Dopo la presentazione si è aperto il dibattito, aperto da Baldo Flori (Modena a colori), che ha detto: “consideriamo questa legge un passo avanti rispetto alla giungla precedente, ma rimangono una serie di problemi aperti. È vero che si risparmia personale, ma rimane in piedi una struttura a latere della provincia che comporta momenti decisionali distinti e separati, una struttura che ha comunque dei costi. Il nostro giudizio rimane alla fine complessivamente negativo”. Ercole Toni (Pd) ha sottolineato tra i fini dell’ente quello di “tutelare e garantire i consumatori e i cittadini con tariffe orientate all’equità e all’efficienza” e ricordato l’importanza della corretta gestione delle risorse idriche per evitare sprechi. Ubaldo Fraulini (Idv) ha richiamato i processi di riorganizzazione in corso e l’importanza “di fare delle scelte semplici, senza creare delle sovrastrutture che spesso trovano delle valutazioni negative da parte dei cittadini”. Secondo Dante Mazzi (Fi-Pdl), “con questa delibera tutto cambia affinché nulla cambi. Si è affermato che sono diminuite le tariffe, ma sono diminuiti anche i gestori. Ci sarebbe voluto a livello regionale un ente veramente terzo e veramente a tutela dei cittadini”. Davide Torrini (Udc) ha definito la delibera “figlia di una legge regionale fatta in fretta e furia per fingere di ridurre i costi della politica. È la dimostrazione – ha detto Torrini – di cosa vuole dire tagliare senza capire cosa si sta facendo”. Giovanni Pasini ha replicato spiegando che “la semplificazione amministrativa e la riduzione dei costi sono effettive, anche se ancora non siamo a livello ottimale. A legislazione vigente non è possibile trasferire integralmente queste competenze alla Provincia, perché le responsabilità sul controllo dei servizi spettano ai Comuni”. L’assessore all’Ambiente Orlando ha risposto alle osservazioni dei consiglieri affermando: “si è cercato di mantenere in vita quello che c’era di buono, ad esempio il ruolo dell’assemblea dei Comuni, un esecutivo formato da eletti, senza costi aggiuntivi. Sono mosse che vanno nella direzione di ridurre i costi”. Dante Mazzi è intervenuto anche in fase di dichiarazione di voto per annunciare il proprio voto contrario.
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