Un grande fotografo a passeggio per Modena di notte e frammenti di testi dedicati alla città della Ghirlandina da importanti autori come Goldoni, Montesquieu, Delfini e Piovene: sono gli ingredienti del libro fotografico “Modena effetto notte – reloaded” realizzato da Franco Fontana e pubblicato dall’editrice modenese Artestampa con il sostegno del Comune di Modena. L’immagine di copertina raffigura piazza Pomposa e il volume si apre con una prefazione del sindaco di Modena Giorgio Pighi.
Le immagini degli scorci notturni della città, strade e piazze con rari passanti, portici del centro storico, monumenti e fontane, sono intervallate da brani di opere in cui diversi autori hanno citato Modena: da Antonio Delfini a Carlo Goldoni, da Joseph Lalande, che nel Settecento definiva il Palazzo Ducale “il più bel edificio di Modena”, al suo contemporaneo Giuseppe Gorani che scriveva: “le Modenesi hanno un particolare modo per restituire il saluto (…), mostrando il seno assolutamente scoperto, per quel loro inchinarsi”. Accanto a un’immagine dei portici affrescati di via Emilia si può leggere la citazione di Stendhal: “ho pranzato a Modena, la più pulita e gaia città italiana che ho finora visitato”. La pagina successiva ospita Charles Dickens: “La penombra in cui erano immersi i cupi portici situati sui marciapiedi ai due lati della via principale appariva fresca e piacevole, per contrasto col cielo luminoso e meravigliosamente turchino”. Guido Piovene scrive di una modena “principesca”, dove “ogni modenese è Tassoni, e sullo sfondo aulico continua a correre una vena eroicomica, grassa ma spiritosa, erudita ma maccheronica, cui partecipa l’erudito come il bifolco”. Conclude il libro, accanto a una fotografia notturna della Torre civica, un brano di Antonio Delfini del 1931: “Si dilunga laggiù la torre della Ghirlandina, unico scampo alla fantasia di un povero viandante esiliato dai campi”.
Così l’autore Franco Fontana descrive, nell’introduzione a “Modena effetto notte – reloaded”, la scelta delle immagini notturne: “Mi piace molto la notte perché elimina e nasconde tutto il superfluo lasciandolo nel mistero con trasparenze dolci ed immaginarie (…). Provate a passeggiare per Modena di notte”, si legge ancora nel testo d’apertura: “la sentirete più vicina, più disponibile, più amica”.
Franco Fontana, nato a Modena nel 1933, è uno dei protagonisti della fotografia italiana del dopoguerra. Le sue opere sono state esposte in sedi come il Moma di New York, il Metropolitan Museum di Tokyo, il Musée d’art moderne di Parigi o il Victoria and Albert Museum di Londra. Ha pubblicato oltre 60 libri e in “Storia e tecnica della fotografia” Italo Zannier scrive di lui: “Un mondo improbabile sembra essere anche quello delle immagini di Franco Fontana, dove il colore è essenziale a tal punto da far dimenticare che è esistita la fotografia in bianco-nero, con la quale non si tentano neppure confronti, perché il colore, qui, non è un’aggiunta al chiaroscuro, ma diviene un diverso modo di vedere”.
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